PALERMO – “Il presidente dell’Ast, Gaetano Tafuri, continua a sfuggire al confronto con le parti sociali e intanto il precario equilibrio economico-finanziario della società rischia di mettere in discussione la sua stessa sopravvivenza, in un assordante silenzio dell’amministrazione Regionale proprietaria dell’Azienda”. Cosi i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti Sicilia, Franco Spanò, Dionisio Giordano, Agostino Falanga e Pippo Scannella, motivano lo sciopero di tutti i lavoratori dell’Azienda siciliana Trasporti proclamato per il prossimo 9 gennaio. “Nonostante da mesi sollecitiamo un confronto con la presidenza dell’Ast, nessuna risposta è mai giunta da Tafuri”.
“Nonostante – aggiungono i sindacati – l’avvio delle procedure di raffreddamento finalizzate a trovare un momento di confronto con l’azienda di trasporto pubblico regionale, nessuna soluzione è stata individuata se non l’arroccamento di chi vede la gestione di un’azienda pubblica di proprietà della Regione, quale proprietà personale. Riteniamo che la situazione debitoria, nonché il rischio di un Durc negativo, siano materia di confronto sindacale perché riguardano la vita stessa dell’azienda”. “La misura è colma, ed è ulteriormente acuita da tutte le provocazioni di queste ultimi giorni attuate anche attraverso ordini di servizio illegittimi. E’ per questo che chiediamo a Musumeci un autorevole intervento su Tafuri al fine di fare cessare questo comportamento”, concludono i sindacati.
(ANSA)