“Figlio mio, stai bene?”. E lui, questo soldato russo senza nome, affamato, visibilmente scosso, si è messo a piangere, mentre parlava, in silenzio, con le lacrime, con la sua mamma, grazie al telefonino tenuto in mano da una ragazza ucraina: il nemico. Questa storia che arriva dal fronte, dalla crudeltà di una guerra, dal gelo […]