"Eravamo morti e potevamo respirare”. Aveva trovato quel verso tra le poesie di Paul Celan e l’aveva usato per smerigliare i ricordi. Si gustava la piccola morte che segue l’appagamento – insieme, da uno ritornare due. Ripiombare nel mondo, sudati, innamorati, dopo essersi letti a vicenda. Era lì abbracciato a chi credeva di amare e un pensiero lo pescò: quel tavolo.