Il capo dei capi, il nuovo Totò Riina, doveva essere Benedetto Capizzi. Pare lo avesse deciso lui stesso, autonomamente. Di necessità virtù, si dice. E lui, un pluriergastolano graziato dai domiciliari, vista la necessità di rimettere in piedi Cosa nostra e la cara vecchia commissione provinciale, aveva pensato di essere l’uomo giusto al posto giusto. […]