Autorità portuale Palermo, decisione del Tar sulla nomina di Tardino

Autorità portuale di Palermo, è il giorno del Tar: querelle lunga 22 giorni

Tardino commissaria dal 18 agosto, ma per Schifani quella nomina va rivista e concertata
LA DECISIONE
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PALERMO – È il giorno della verità nella querelle sulla nomina di Annalisa Tardino a commissaria dell’Autorità portuale del mare di Sicilia occidentale. La Regione Siciliana ha presentato ricorso contro la nomina dell’ex europarlamentare decisa dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e oggi è prevista l’udienza collegiale dinanzi al Tar di Palermo.

La nomina all’Autorità portuale e il duello

Una nomina che ha provocato uno scontro tra il governatore Renato Schifani e la Lega. Al botta e risposta tra Palermo e Roma avvenuto nelle ore successive alla nomina di Tardino, hanno fatto seguito giorni nei quali la tensione è comunque calata. Oggi, a 22 giorni da quel duello mediatico scattato il 18 agosto, il Tar ha la possibilità di esprimersi.

I motivi del ricorso della Regione

Palazzo d’Orleans sostiene che Tardino non abbia il curriculum adatto a ricoprire quel ruolo all’Autorità portuale della Sicilia occidentale. L’Adsp, oltre ai porti di Palermo e Trapani, gestisce anche glis cali di Porto Empedocle, Termini Imerese, Gela e Licata. A Schifani, inoltre, non è andata giù la modalità con la quale Salvini aveva nominato Tardino commissaria. Nessuna condivisione, come invece era avvenuto per l’Adsp dello Stretto.

Autorità portuale del mare Sicilia occidentale
La sede dell’Autorità portuale di Sicilia occidentale, a Palermo

Due, quindi, le motivazioni poste dalla Regione alla base del ricorso con il quale chiede la sospensione in via cautelare della nomina di Tardino: “la totale assenza di concertazione” con Palazzo d’Orleans, “in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti”, e “la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l’assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore”.

Tajani al fianco di Schifani

“La nomina dell’avvocato Annalisa Tardino a commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, risponde a tutti i requisiti come accaduto positivamente in tutte le altre Regioni d’Italia”, replicò il Mit. Al fianco del governatore il leader di Forza Italia e collega di Salvini in Cdm, il ministro degli Esteri Antonio Tajani.  “In Sicilia si è contestata non la persona scelta dal ministro e non perché leghista, ma il fatto che non abbia le competenze necessarie per un ruolo tanto delicato – le parole di Tajani -. Si devono ascoltare le ragioni di Schifani”.

Schifani: “Nulla contro Tardino”

Dopo quello scontro Schifani, dal palco di Etna Forum, a Ragalna, spiegò la sua posizione precisando di non avere nulla contro l’ex eurodeputata ma tenendo il punto: “Nessuna conflittualità – disse il governatore smorzando le polemiche -. Annalisa Tardino è un ottimo avvocato, ha fatto benissimo l’europarlamentare e l’avrei accettata di buon grado in caso di rimpasto nel mio governo ma l’Autorità portuale è una forma di sottogoverno specifica che presuppone una preparazione particolare prevista dalla legge”.

Schifani: “Salvini? Nulla è cambiato”

Schifani in quell’occasione minimizzò anche lo scontro con Salvini, derubricandolo ad una “non condivisione”. Secondo il presidente della Regione “nulla è cambiato” nel rapporto con il ministro delle Infrastrutture: “Lo considero il migliore in quel ruolo per la Sicilia”.

Nessun contatto Schifani-Tardino

Tardino, nel frattempo, ha preso posto negli uffici dell’Adsp, guidata finora dal ‘tecnico’ Pasqualino Monti. La Regione avrebbe preferito continuare sugli stessi binari con una nomina avulsa dalle pur legittime influenze della politica, tuttavia Salvini non è stato dello stesso parere. Tra Schifani e Tardino nessun contatto negli ultimi giorni. Entrambi hanno atteso il giorno decisivo evitando di alimentare nuove tensioni. L’Autorità portuale, inoltre, non si è costituita nel giudizio presso il Tar. Resta da capire quali saranno gli effetti della querelle dopo il pronunciamento del tribunale amministrativo.


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