PALERMO – Troppi ricorsi, uno di questi davanti al Cga slitta a fine settembre e la Regione corre ai ripari: arriva così, quasi inaspettatamente, la sospensione dell’Avviso 8/2016. I corsi organizzati dagli enti ammessi nella graduatoria sarebbero dovuti partire proprio questa primavera, ma, dopo diversi tentativi per tenerlo in piedi e rilanciare il settore della formazione professionale in Sicilia, l’assessore Roberto Lagalla ha dovuto rallentare: “Un mero fatto tecnico – spiega – ma che serve a tutelare le casse della Regione e i fondi europei”. Un decreto del dirigente generale del dipartimento della Formazione, Salvatore Taormina, spiega che, fino a quando Tar e Cga non si esprimeranno sui diversi ricorsi che alcuni enti hanno presentato contro l’esclusione dalla graduatoria, e che mettono in discussione l’intera procedura, “appare quantomeno aleatorio l’avvio di qualunque attività formativa e la contestuale erogazione degli acconti ai soggetti beneficiari”.
I rischi da cui la regione ha scelto di proteggersi con la sospensione in autotutela sono molteplici: in primis, il danno erariale a carico del bilancio della Regione; poi, il “gravoso rischio di disimpegno delle risorse comunitarie”; infine, ma non ultimo, il danno che si sarebbe generato nei confronti della collettività, ovvero di tutte le persone coinvolte nelle attività formative. Se avessimo deciso di andare avanti, senza congelare la procedura, la Corte dei Conti avrebbe potuto non registrare i decreti e se, in più, fosse arrivata una sentenza contraria della magistratura amministrativa, l’Unione europea avrebbe potuto non riconoscerci i fondi”. Fondi che ammontano a poco più di 135 milioni e che, in continuità con l’Avviso 2, questa era l’intenzione di Lagala,, avrebbe dovuto tenere – o rimettere – in piedi il settore della formazione.
A confortare l’assessorato nella sua decisione di congelare l’Avviso 8/2016 almeno fino al 25 settembre, giorno in cui il Cga si esprimerà sul merito del ricorso di un gruppo di enti esclusi dalla graduatoria, è arrivato anche un parere dell’Avvocatura dello Stato che ha ritenuto la sospensione una “decisione plausibile” visto che l’eventuale annullamento della procedura da parte della giustizia amministrativa di secondo grado porterebbe a potenziali “effetti conformativi”. Ovvero, una serie di ricorsi vinti a cascata che metterebbero a serio rischio le casse della Regione.
“L’avviso 8 non è figlio del governo Musumeci – conclude Lagalla – ma avremmo leso dei diritti legittimi se non avessimo cercato in tutti i modi di tenerlo in piedi. Ora dobbiamo fermarci un momento e interrompere i termini in attesa della decisione della magistratura amministrativa. Siamo giunti all’ultimo round. Se la procedura verrà giudicata valida nel merito dal Cga, provvederemo a finanziare i progetti esecutivi degli enti ammessi così da far ripartire i corsi”.