Azione Sicilia: "Non è concepibile la chiusura del CCPM di Taormina" - Live Sicilia

Azione Sicilia: “Non è concepibile la chiusura del CCPM di Taormina”

"La Regione si faccia portavoce dei numerosi pazienti e delle loro famiglie"
SANITÀ
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PALERMO –  Vicinanza e solidarietà nei confronti dei genitori dei piccoli pazienti del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, che hanno manifestato questa mattina, martedì 12 marzo, davanti a Palazzo D’Orleans a Palermo, viene espressa dai rappresentanti di Azione Sicilia. Il centro rischia la chiusura dopo la riapertura della Cardiochirurgia pediatrica all’ospedale Civico di Palermo in collaborazione con il Policlinico San Donato di Milano.

“La chiusura di un centro specialistico e di riferimento, che ha salvato tantissimi piccoli pazienti, come il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina non è concepibile. Il governo regionale si faccia portavoce dei numerosi pazienti e delle loro famiglie e chieda al governo nazionale risposte celeri e garantisca il diritto alla salute per tutti”, a dichiararlo è il segretario regionale di Azione Sicilia Maria Saeli.

“Condividiamo le richieste che i genitori dei piccoli eroi del CCPM di Taormina portano avanti ormai da tempo affinché venga scongiurata la chiusura del reparto e si dia una speranza di stabilità alla cure di questi pazienti”. Ad affermarlo è Andrea Ferrara, segretario provinciale di Azione Messina. 

“È inconcepibile pensare di far fronte, in una Regione come la nostra, alle esigenze di questi pazienti con un solo centro di Cardiochirurgia Pediatrica a Palermo. Questa evenienza alzerebbe di più di 50 minuti (passando dall’ora e mezza attuale, a circa 2 ore e 20) il tempo medio necessario per raggiungere un reparto di questo genere in Sicilia. C’è un’unica soluzione a questo problema: una deroga al DM 70 per permettere l’esistenza di due centri di Cardiochirurgia Pediatrica sull’Isola, mantenendo in vita quello di Taormina. Invitiamo l’assessore Volo e il presidente Schifani ad ascoltare il grido di aiuto che gli arriva da questi genitori e a farsene portavoce nelle sedi competenti”conclude Andrea Ferrara.

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