CATANIA – Passeggiare dopo il tramonto in centro è diventato un incubo. Avere paura anche a tornare a casa è una vera e propria limitazione di un diritto: sentirsi in gabbia nella propria città e non sentirsi al sicuro. La notizia del tentato stupro e dello scippo ai danni di una ragazza australiana addirittura dentro l’androne di un palazzo in via Di Sangiuliano è la cartina di tornasole di quanto accade. Il sindacato di polizia Coisp lancia l’allarme e chiede senza mezzi termini al Questore di potenziare i controlli, perchè gli episodi registrati nel centro storico catanese da piazza Teatro Massimo fino alla stazione non si possono liquidare “come casi isolati”.
Alessandro Berretta, segretario provinciale del Coisp: “Da ormai diverso tempo stiamo affrontando come organizzazione sindacale il problema della sicurezza del centro storico. Secondo noi – aggiunge – i poliziotti non operano in sicurezza: troppe poche unità. Il camper non sempre è presente in piazza Teatro nel fine settimana”.
E la fotografia scattata dal sindacalista sulla situazione del centro storico è a dir poco allarmante. “Aggressioni continue – afferma Berretta – da parte di gruppi di giovani. Fenomeni di bullismo. Perchè se da una parte abbiamo gruppi incontrollati di stranieri che presumibilmente arrivano da Mineo che agiscono in branco e fanno rapine ai danni di ragazzini, rubano cellulari e soldi, dall’altro lato abbiamo gruppi di adolescenti, dai 14 ai 16 anni, che sempre in branco aggrediscono donne e giovani. Basta controllare le denunce che vengono presentate. Anche se c’è da registrare che molti cittadini ormai non hanno fiducia nelle forze dell’ordine e non denunciano più”.
Il segretario del Coisp, allora, avanza una proposta al Questore Salvo Longo. “Secondo noi – dichiara – dovrebbe chiedere al Prefetto la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica affinchè si pianifichino azioni mirate a risolvere questo problema, perchè quel ridotto dispositivo che in questo momento è operativo in piazza Teatro Massimo non è assolutamente sufficiente”.