PALERMO – Una rete di contatti sterminata. Una miriade di numeri visibili e alcuni volutamente nascosti. Spunta la rete segreta dei clienti della baby squillo palermitana. Gli inquirenti sono certi che Dario Nicolicchia, arrestato con l’accusa di avere fatto prostituire la ragazza di sedici anni, fosse il gestore, a giudicare dai numeri, di un supermarket del sesso. Un supermercato che annoverava fra i suoi clienti insospettabili e danarosi professionisti.
Nel corso dell’interrogatorio di ieri davanti al Giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa e al pubblico ministero Claudio Camilleri, Nicolicchia ha confessato di avere organizzato una serie di incontri sessuali, ha negato, però, di averlo fatto per soldi. Il suo e quello della ragazzina sarebbe stato un gioco hot per puro divertimento. La sua tesi non convince affatto. Nicolicchia è apparso spesso evasivo e a tratti in difficoltà d fronte alla domande del Gip.
Una valanga di numeri sono rimasti impressi sul suo cellulare. Non quello che usava per la quotidianità, ma una linea dedicata. L’uomo ha ammesso di avere fatto incontrare gli intestatari delle utenze due, tre volte al massimo con Naomi (così si faceva chiamare la minorenne). I conti non tornano: gli agenti della Squadra mobile hanno accertato che per alcune utenze ci sono numeri ben diversi: 400, 328, 205, 90, 43 e così via in una classifica ancora in via di aggiornamento. La contestazione è presto fatta: 400 contatti è un numero ingiustificato per organizzare due o tre incontri. Sarebbe la prova che il giro era molto più ampio.
Non è tutto: alcuni contatti sono protetti dall’anonimato e non perché il mittente avesse voluto così, attivando una banale funzione nel telefono. Piuttosto è stato il destinatario, Nicolicchia, a registrare la sua utenza su una piattaforma, a pagamento, che serve a filtrare messaggi e chiamate per blindare i numeri da cui partono. Su questi due punti Nicolicchia ha negato l’evidenza. Poi, dopo essere scoppiato in lacrime, ha approntato risposte evasive. Finora sono stati individuati sei numeri protetti, al quale, ecco l’ipotesi investigativa, Nicolicchia avrebbe garantito, su richiesta, il top della riservatezza. Chi sono? Forse gli avvocati a cui ha fatto riferimento l’uomo durante l’interrogatorio, citandoli volutamente al plurale?
Sembra, dunque, che del giro facevano parte molti più clienti dei quaranta di cui finora ha parlato la ragazza. Per scovarli si parte dai mille e più contatti registrati sul telefonino di Nicolicchia che da sei giorni è rinchiuso in carcere.