PALERMO – La Regione Siciliana intende coinvolgere i privati nella gestione del bacino di carenaggio mobile del porto di Trapani. L’annuncio è arrivato dall’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, durante una visita al porto.
L’assessore ha sottolineato la strategicità dell’infrastruttura per lo sviluppo della cantieristica e dell’economia del mare in Sicilia, ribadendo l’impegno a completare l’opera avviata con “serietà e visione industriale”.
Il bacino di carenaggio mobile
Il bacino, lungo 105 metri e largo 24, con una portata di 4 mila tonnellate, è stato interamente ristrutturato grazie a un investimento regionale di 6,5 milioni di euro. Attualmente, sono necessari ulteriori interventi per consentire la piena operatività della struttura.
La gestione
L’assessorato alle Attività produttive è già al lavoro per affidare la gestione dell’impianto attraverso una concessione o un partenariato pubblico-privato. L’idea è di prevedere una compartecipazione della Regione Siciliana con una quota del 49 per cento (già coperta da 2 milioni di euro disponibili) e di investitori privati con il restante 51 per cento.
“No a cattedrali nel deserto”
“La Regione – ha detto l’assessore Tamajo – è disponibile a fare la sua parte, coinvolgendo il privato in una logica di cooperazione che garantisca efficienza, occupazione e sviluppo. Non vogliamo cattedrali nel deserto, ma cantieri vivi e operativi”.