“Baaria” è un film epocale in cui si ripercorre la storia di una famiglia attraverso tre generazioni, passando per la vita politica del paese e gli avvenimenti storici e sociali. Si ride molto e la colonna dell’inseparabile Ennio Morricone completa le immagini poetiche di Giuseppe Tornatore. Il premier Berlusconi l’ha definito subito un capolavoro; secondo il regista, peccando d’intempestività dato che in questo caso il capo del Governo è anche tra i produttori (il film è stato prodotto dalla Medusa insieme alla Regione Siciliana).
E’ stato detto che l’accoglienza della stampa è stata fredda, ma i principali quotidiani ne tessono le lodi, sottolineando la bravura dei giovani protagonisti esordienti. Alla fine della proiezione per la stampa il mio telefono ha cominciato a squillare: erano giornalisti che volevano avere notizie. “Ma come? Voi siete a Venezia, avete visto il film, e chiedete notizie a me che sono a Bagheria?” Ho capito subito che essere bagherese dopo “Baaria” non sarà più la stessa cosa.
Nel libro Bagheria-Baaria (edito da Contrasto in uscita il 20 settembre) Peppuccio Tornatore spiega come Bagheria sia un macrocosmo che contiene tutto e dove tutto accade. Non uno di quei microcosmi dove tutto si consuma, ma uno di quei posti dove accadono storie da cinema ogni giorno. Che la Sicilia fosse cinema, a Tornatore, glielo aveva detto Leonardo Sciascia. Lo scrittore aveva consigliato al regista di fare sempre film sulla Sicilia “per essere sicuro di non sbagliare mai”.
Negli ultimi due anni e nove mesi il regista bagherese ha scavato nella sua memoria, ha raccolto testimonianze, cercato il filo conduttore di tutte quelle storie e quei personaggi che ogni bagherese conosce. Nomi, come quelli di Renato Guttuso, Ignazio Buttitta, Giacomo Giardina, a noi familiari come quelli di Leonardo Da Vinci o Dante Alighieri, come se in ogni paese fosse normale avere tanti nomi illustri. Con Baaria, i paesani impareranno a non dare per scontato il loro bagaglio culturale, impareranno ad ascoltare più attentamente i ricordi dei propri avi e forse porteranno maggior rispetto per quel posto un tempo così magico e oggi così lacerato. Peppuccio, partito all’età di 28 anni dal piccolo paese in provincia di Palermo, ha sempre conservato il tesoro della sua infanzia trascorsa nel paese delle ville. I ricordi dei genitori, col tempo, sono diventati i suoi e per poter raccontare quella Bagheria che non esiste più ha dovuto ricostruire tutto nei minimi dettagli.
Baaria è un film autobiografico, certo, ma principalmente è un film sulla memoria, sull’importanza che ha la memoria nella nostra vita. Per poter girare il film, Tornatore racconta della necessità di ricostruire tutto esattamente com’era, costringendo gli scenografi a prendere i calchi dei balconi del paese, ma anche di riprodurre gli odori sul set; i bambini a imparare il vecchio dialetto; le costumiste a cercare i vestiti dell’epoca. Francesco Scianna, protagonista di questo film corale e alter ego del padre di Peppuccio (Giuseppe Tornatore senior) ha dovuto imparare a fumare esattamente come fumava il padre del regista, a tenere la sigaretta come la teneva lui, studiare le foto dell’uomo per estrapolarne le espressioni. La modella Margherita Maccaroni (il cui nome d’arte è Margareth Madè) ha dovuto trascurare per mesi la propria bellezza non depilandosi più, lasciando arruffare i propri capelli, tagliando le unghia e portando scarpe basse. Per un anno i due protagonisti hanno emulato la vita dei vaccari d’una volta svegliandosi all’alba e imparando a mungere le mucche. E’ proprio il caso di dire dalle stalle alle stelle. I due giovani protagonisti hanno calcato il loro primo red-carpet con quel sorriso che solo l’emozione di un sogno che diventa realtà può regalare. La gioia delle due future star è incontenibile. Con loro sul tappeto rosso alcuni dei grandi attori che hanno accettato piccoli camei di contorno pur di partecipare a “un pezzo di vita” di Peppuccio. Da Monica Bellucci a Nino Frassica, da Ficarra e Picone a Leo Gullotta, passando per Beppe Fiorello e Orio Scaduto.
Per ora, ciò che conta per i bagheresi è che il loro concittadino porta alto il nome del paese. Bagheria si prepara all’uscita ufficiale del film, il 25 settembre, con un ampio programma di eventi consultabile sul sito del comune. Cittadini e istituzioni saranno in grado di sfruttare la spinta che il film darà al turismo bagherese?