I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato due imprenditori. Ai domiciliari finiscono i fratelli Vincenzo e Liborio Abbate di 49 e 53 anni.
I reati contestati sono, a vario titolo, bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Su ordine del gip e su richiesta della Procura sotto sequestro finiscono beni e soldi per circa 650 mila euro e tre società che valgono 1 milione e 700 mila euro. Le imprese lavorano nel settore delle pulizie di edifici.
Secondo la ricostruzione dei finanzieri del Gruppo Palermo, i due imprenditori avrebbero svuotato la prima impresa avviata negli anni ’90 per fare transitare tutti i beni nelle società di nuova creazione. Queste ultime avevano compagine societaria, sede e assetti uguali alla precedente. Si sarebbe dunque trattato di uno stratagemma per evitare che i creditori siri valessero sui beni della società.