Barbagallo nuovo segretario Pd | La dura rinascita dalle macerie - Live Sicilia

Barbagallo nuovo segretario Pd | La dura rinascita dalle macerie

La proclamazione del segretario regionale. Presente il leader Zingaretti che...
A MORGANTINA
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MORGANTINA – Molto più che costruire sulle “rovine”. Il “nuovo corso” del Pd siciliano parte dallo scenario di Morgantina, richiamando la volontà di tornare ai fasti del passato come suggerisce la colonna sonora scelta per l’occasione: “L’internazionale”. Non un momento vintage, piuttosto un tentativo, come direbbe Bertoli, di stare con “un piede nel passato e lo sguardo aperto nel futuro”. Da qui ripartono i dem capitanati da Anthony Barbagallo, proclamato segretario regionale con la benedizione di Nicola Zingaretti, del Ministro Giuseppe Provenzano e dell’ex commissario Alberto Losacco.

Il leitmotiv del discorso di Barbagallo è in linea con il corso zingarettino: “Unità, inclusione e partito comunità”. Il partito siciliano riparte simbolicamente “dal luogo dove si esercitava la democrazia” a pochi passi dall’agorà. Non manca nel discorso del neosegretario un attacco alle “pratiche correntizie” da archiviare ma nemmeno la capacità di fare un mea culpa. “Se abbiamo commesso degli errori siamo pronti a ricominciare”, ha assicurato. Il pantheon del nuovo partito siciliano si va costruendo a mano amano che il segretario cita diversi punti di riferimento del mondo della sinistra e del cattolicesimo democratico: Enrico Berlinguer, Aldo Moro, Antonio Gramsci e Papa Francesco. Una volta fatta chiarezza sulla propria identità politica finita l’era della “rottamazione” si può guardare al campo da costruire.

“Oggi il Partito democratico a Morgantina si presenta unito, che diventa sempre più centrale nello schema delle alleanze e quindi con le carte in regola per essere baricentro della coalizione di centrosinistra”, ha detto Barbagallo. “Il Pd siciliano vuole andare verso la riscossa della nostra terra. Abbiamo scelto proprio oggi questo luogo straordinario di Morgantina per dare un segnale, che vogliamo una Sicilia che riparte dai nostri siti Unesco, dai nostri beni culturali che non sono stati per niente valorizzati. Una Sicilia che riparte dai piccoli borghi, che parte dai temi che ci stanno tanto a cuore, dal ciclo dei rifiuti, che bisogna riattivare nel miglior modo possibile, da un’acqua pubblica con costi sempre più giusti con la tutela dell’ambiente al centro della nostra agenda politica”.

Totale la sinergia con il segretario Zingaretti che rinnova la fiducia nei confronti dello sforzo unitario e prova a tracciare una strada per gli imminenti appuntamenti elettorali.  “Ogni regione decide rispetto al territorio”, ha detto il segretario nazionale del Pd. “Io dico sempre una cosa – ha aggiunto – delle forze politiche che stanno governando insieme in Italia, vogliono governare per tutta la legislatura, e che puntano ad essere il punto di riferimento più importante per le elezioni del presidente della Repubblica: hanno il dovere, etico e morale, innanzitutto, almeno di provarci sui contenuti e sul modello di sviluppo. Sarebbe ben strano – ha osservato – che si partisse al contrario dicendo ‘no, non dobbiamo neanche provarci’. Io penso che rispettando le autonomie regionali, in ogni luogo dovrà aprirsi un confronto sul territorio e il Pd sarà la forza più unita e unitaria che rimette al centro i bisogni delle persone. Basta egoismi, pensiamo al Paese”.

Zingaretti ha promosso l’esperienza di governo. “Credo che l’Italia e il premier Conte stanno conducendo una battaglia giusta per il lavoro, per lo sviluppo, per l’Europa, perché serve l’Europa dell’innovazione e del lavoro. Tutto il Paese deve stringersi intorno a questo tentativo italiano. E in realtà la Commissione le idee le ha chiare, ma alcuni Paesi europei non condividono questa strategia . Mi sembra che il presidente Conte e i ministri che sono su, stiano rappresentando l’Italia nel modo migliore”, ha detto il segretario del Pd.

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