PALERMO – “Le carrozze a cavallo sono anacronistiche ma non c’è una legge nazionale che le vieti, per questo a Palermo stiamo studiando una soluzione rivoluzionaria: sostituirle con mezzi totalmente elettrici, una scommessa che vogliamo vincere”. Parola di Fabrizio Ferrandelli, assessore comunale che nel capoluogo siciliano si occupa anche dei diritti degli animali.
Un tema, quello delle carrozze, che è tornato tristemente d’attualità dopo che un cavallo, al traino di una carrozza, è stramazzato a terra in piazza Verdi, di fronte al teatro Massimo. Immagini che hanno fatto il giro d’Italia e sollevato parecchie polemiche.
Assessore, cosa è successo di preciso?
“Martedì pomeriggio, poco prima delle 19, mi hanno segnalato che un cavallo era stramazzato a terra in piazza Verdi e mi sono immediatamente messo in contatto con la Polizia municipale per l’attivazione della control room. Abbiamo visionato le immagini, identificato la carrozza e ci siamo accertati che non fosse abusiva. Dai primi accertamenti pare che il cavallo sia scivolato, una cosa che purtroppo può succedere”.
Qualcuno pensa invece che sia stato per il troppo caldo…
“Io vorrei ricordare che Palermo, su questo tema, è all’avanguardia: l’ordinanza che abbiamo adottato, e che ho fortemente voluto, prevede che da giugno a settembre le carrozze si fermino dalle 12.30 alle 15.30, a prescindere dalla temperatura. E se fa molto caldo, lo stop va dalle 12 alle 16. Uno strumento che tante altre città stanno seguendo”.
Come sta adesso l’animale?
“Per fortuna bene. Mercoledì pomeriggio alle 15.10 mi trovavo in centro per verificare che le carrozze non fossero circolanti e ho individuato la carrozza protagonista dell’accasciamento della sera prima, circolante in violazione delle regole, con tanto di turisti a bordo. Ho seguito la carrozza a distanza e insieme a una pattuglia della Polizia municipale l’abbiamo intercettata e fermata nei pressi di piazza Marina. Ho spiegato ai turisti cosa stava succedendo e abbiamo effettuato gli accertamenti”.
Cosa è emerso?
“Che il conducente non era il proprietario, cosa che non era stata comunicata, e che il passaggio di proprietà del cavallo non era stato perfezionato. Abbiamo inoltre preso in custodia l’animale per effettuare tutti gli accertamenti sanitari e per fortuna sta bene. Vogliamo però verificare, trattandosi di un cavallo che correva all’ippodromo, se fosse adatto a trainare una carrozza”.
Eppure non sono mancate le polemiche…
“Guardi, su questo serve chiarezza. Ad oggi, in Italia, la legge permette alle carrozze trainate da cavallo di circolare e se un Comune provasse a vietarlo infrangerebbe la legge. Se fosse per me, archivierei le carrozze a cavallo consegnandole ai libri di storia ma la norma è questa. Le polemiche e la propaganda devono fare i conti con la realtà”.
Quindi non ci sono soluzioni?
“Certo che ci sono e le stiamo studiando. Dal momento che come Comune non possiamo modificare la legge, stiamo pensando a una soluzione innovativa e rivoluzionaria: sostituire le carrozze a cavallo con mezzi completamente elettrici. Stiamo dialogando con alcune aziende, soprattutto asiatiche, perché una cosa del genere in Italia non è mai stata tentata. E noi vogliamo riuscirci”.
Cosa servirebbe?
“Ad oggi mezzi simili circolano solo all’interno del parco della Reggia di Caserta, ma quella non è una strada pubblica. Per consentirne la circolazione su strada servono sia l’omologazione che l’immatricolazione, per questo stiamo dialogando anche con le motorizzazioni. Questo è il modo giusto di affrontare la questione e provare a risolverla, la propaganda invece non serve a nessuno, nemmeno agli animali”.