CATANIA – Da 30 a 6 anni di reclusione. La Corte d’Appello di Catania ha riformato la sentenza di condanna del Tribunale nei confronti di Marco Battaglia, battezzato dai pentiti “il trafficante di cocaina più potente di Catania”. Un verdetto che chiude il secondo capitolo giudiziario di un processo lungo e arzigogolato anche dal punto di vista tecnico-giuridico. L’imputato, difeso dagli avvocati Vittorio e Marco Basile, era stato condannato in primo grado (insieme a Salvatore Calogero) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e per reati di droga con l’aggravante dell’aver agevolato l’associazione mafiosa, in particolare il clan Santapaola. La sua roccaforte è la via Capo Passero, dove abita. Al co-imputato Calogero, difeso dall’avvocato Giuseppe Magnano, era stata inflitta dal Tribunale una pena a 18 anni.
La Corte d’Appello, dunque, ha ridotto la condanna per entrambi a 6 anni di reclusione e 28 mia euro di multa. Entrando nel dettaglio Battaglia e il nipote Calogero sono stati assolti dal reato associativo “perché il fatto non sussiste”, mentre sono stati condannati “limitatamente alla detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente”. Inoltre, in riferimento a un capo di imputazione per droga, la Corte d’Appelo ha dichiarato la nullità del decreto “disponendo” il rinvio degli atti al pm “per le sue determinazioni”. I giudici di secondo grado, inoltre, hanno dichiarato l’inefficacia della custodia cautelare di Mario Battaglia e ne ha quindi disposto l’immediata liberazione. Il trafficante era agli arresti domiciliari da alcuni mesi, a seguito della sostituzione della misura di detenzione in carcere. Battaglia è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Catania nell’estate di due anni fa poco dopo la sentenza di primo grado. Il ‘signore della droga’ di via Capo Passero sta affrontano il processo Orfeo, scaturito da un’indagine dei carabinieri che hanno disarticolato il gruppo di Cosa nostra di Picanello, a piede libero.