CATANIA – È calato il silenzio sul teatro Massimo Bellini. Il grido d’allarme lanciato pochi giorni fa dai sindacati sembrerebbe non avere sortito l’effetto sperato. Eppure i problemi persistono. La stagione artistica 2018 rimane in bilico a causa dei tagli che, se nulla dovesse cambiare, andranno a penalizzare l’ente lirico. E le conseguenze non saranno di poco conto. Nelle casse del teatro mancheranno circa 3 milioni di euro il prossimo anno, un buco che oltre a non consentire di pagare gli stipendi ai dipendenti, potrebbe compromettere a monte ogni possibilità di programmazione del cartellone delle opere e balletti. I sindacati ( Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom, Ugl spettacolo, Fials , Libersind e Snalv) erano intervenuti sulla vicenda allo scopo di rendere note al pubblico le difficoltà attraversate dall’ente facendo appello al sindaco Enzo Bianco, in quanto presidente del Cda del Teatro, e non ultimo alla Regione perché approvi il reintegro delle risorse.
Ma tutto tace in primis da parte del sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Roberto Grossi. Secondo quest’ultimo, la questione va meglio chiarita, e promette di farlo con una conferenza stampa, della cui data però non si sa ancora nulla. La risoluzione della vicenda è inoltre anche legata all’approvazione dei bilanci 2016 e il preventivo del 2017. Una partita delicatissima che Grossi dovrà chiudere entro la fine del mese. Di questo argomento si sarebbe parlato nel corso dell’ultimo incontro svoltosi fra le organizzazioni sindacali e il sovrintendente. Ma l’ attenta e oculata gestione condotta nell’ultimo anno fa ben sperare. Le possibilità che il bilancio venga chiuso in pareggio sono infatti concrete, e questo potrebbe rivelarsi un asso nella manica. Si tratta infatti di un passaggio fondamentale per tentare di ottenere il reintegro del 25% dei fondi per la stagione del 2018. Fatto di cui è certamente ben consapevole anche il sindaco Enzo Bianco che al momento non è ancor intervenuto sulla questione. E sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore comunale alla Cultura Orazio Licandro.
Insomma, al momento nessuno si espone, nonostante gli appelli lanciati dai sindacati affinché non vengano lasciati da soli a combattere questa battaglia. E lo sforzo in questi anni non è mancato, da parte di nessuno. Il teatro cerca di risollevarsi dopo un periodo buio, segnato da gestioni spensierate, scandali giudiziari e bilanci in rosso. Di recente l’ente lirico ha peraltro chiuso positivamente la stagione estiva allestita al teatro romano. Una sfida vinta considerato che la struttura di via teatro era un semplice polo museale trasformato ora in palcoscenico e teatro.