CATANIA – È caotico. Non potrebbe essere altrimenti per un mercato di matrice meridionale e, per di più, influenzata storicamente dalla cultura araba. Ma a tutto, come si dice, dovrebbe esserci un limite. Il mercato di piazza Carlo Alberto che, oltre a occupare una delle piazze più belle di Catania, di fronte al Santuario della Madonna del Carmine, è citato in numerose guide per turisti e viaggiatori, racconta della città etnea caratteristiche tradizioni antiche, ma anche le solite illegalità e “spirtizzi” di cui il catanese sembra quasi andare fiero e contro i quali stentano ad affermarsi le regole e chi dovrebbe farle rispettare.
Basta accedere da qualsiasi dei varchi possibili per rendersi conto di una realtà fatta di folklore ma anche tanto disordine, mancanza di regole. Oltre alle auto posteggiate in quella che, come recita il cartello, dovrebbe essere zona pedonale, e le condizioni igieniche, non certo quelle che ci si aspetterebbe dove vengono venduti generi alimentari, quello che colpisce è la convivenza, quasi senza soluzione di continuità tra i titolari dei banchi regolari e gli abusivi intenti a vendere, ovviamente in nero – ma questo è un vizio diffuso alla Fiera, come la chiamano i catanesi – ogni genere di merce, dall’aglio alle bibite fresche.
Mentre l’attenzione dell’amministrazione si concentra sul corso Sicilia e vie limitrofe, dove era nato una sorta di mercato parallelo, e dove i Vigili urbani effettuano continui , anche se, a giudicare dai risultati, poco efficaci, sequestri –
lungo il corso Sicilia gli abusivi sono ancora in tutti gli angoli – rischiando a volte anche di prenderle, all’interno del mercato la musica non cambia, anche se l’abuso è, come dire, tutto autoctono. E procede regolarmente all’interno del mercato, dove si può assistere anche a riparazioni sartoriali espresse, in una improvvisata bottega dietro un cassonetto.
Una situazione al limite della decenza, di cui si sono accorti anche quei tanto corteggiati turisti che, in effetti, sono arrivati in città ma al quale la città mostra sempre il lato peggiore. Qualcuno, relativamente alla Fera ‘o Lune, lo scrive
proprio sulla bacheca di uno dei blog specializzati che, accanto a entusiastici commenti sugli “affari” che si possono fare, pubblica anche le critiche. “Poco da dire: squallido e povero – si lamenta un utente. Un tempo colorito mercatino folcloristico della città, seppur sporco e maleodorante e senza nessun tipo di servizio per il pubblico, ma di contro ben farcito di borseggiatori e abusivi”.
Certo, non può dirsi che l’amministrazione comunale non stia cercando di portare ordine nel caos di piazza Carlo Alberto, almeno ai confini di questa, e che le limitate risorse per quanto riguarda i Vigili urbani, non aiutano certo nel compito. Come sottolineato dall’assessore alla Polizia municipale Marco Consoli che ha evidenziato come stia mettendo in campo tutte le risorse disponibili per fronteggiare un fenomeno che avrebbe bisogno di costanti interventi interforze per essere estirpato. Ma, evidentemente, occorre altro.