PALERMO- Chi è Biagio Conte? Soprattutto un termometro del suo tempo. Quando lo vedi scendere in campo, fisicamente, significa che c’è qualcosa da segnalare e che non è vero che andrà tutto bene. Oggi sono ventuno giorni che il missionario laico vive e dorme, pregando e digiunando, sul sagrato della Cattedrale di Palermo. Le sue condizioni – dice chi racconta – mostrano deperimento, tra dolori allo stomaco e giramenti di testa. Ma già in passato questo tenace palermitano ha mostrato a tutti una resistenza oltre misura.
La resistenza è la linfa della sua esperienza di vita. Biagio ha resistito alla seduzione di una vita comoda, scegliendo l’asperità della strada e del volontariato per soccorrere i poveri. E ha resistito ai richiami della politica a corto di simboli che, in qualche circostanza, ha provato a scritturarlo. Ora resiste, notte e giorno, in Cattedrale. Beve poca acqua con un po’ di glucosio, non più di qualche boccetta. Perché protesta? Per tanti motivi che ne riassumono uno: lo spegnimento progressivo della fiammella di umanità che non è dato dal lockdown, ma dall’egoismo. La ‘guerra dei vaccini’ sta raccontando una diffusa corsa alle scialuppe di salvataggio, senza curarsi troppo del vicino di affanno.
Biagio è sceso in campo contro il Covid, con la preghiera, contro l’egoismo, contro la mancanza di solidarietà. Perché, in questa pandemia, gli episodi che denotano aridità soverchiano l’altruismo che comunque c’è. Una situazione che ricorda il gennaio del 2018, quando il missionario sostò per una ventina di giorni sulla scalinata delle Poste di via Roma. E, a poco poco, tanti, quasi tutta la città, andarono a trovarlo e dolcemente lo costrinsero, grazie all’intervento dell’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice, a interrompere le privazioni.
Pure adesso qualcuno comincia ad accorgersi di quel corpo rannicchiato in un angolo. Mercoledì prossimo, Biagio Conte riceverà la ‘coperta della speranza’. L’iniziativa è stata promossa dal dirigente regionale del sindacato Siulp della Polizia di Stato Peppe Puleo e dal segretario provinciale, Francesco Quattrocchi. Tante associazioni hanno collaborato. E’ un segnale di attenzione che ha già coinvolto chi passa dalle parti della Cattedrale. Va sempre così, con Fratel Biagio. Il suo silenzio diventa un rumore fortissimo. E, prima o poi, lo ascoltano tutti.