Bianco: "Completerò il mandato |tornerò a essere il sindaco dei fiori" - Live Sicilia

Bianco: “Completerò il mandato |tornerò a essere il sindaco dei fiori”

Il sindaco: "Nessuna tentazione romana, vi dico come cambierà Catania e su Articolo 4...".

CATANIA – “C’è un tempo per ogni stagione. Uno per la semina e una per la raccolta. E non coincidono, anche se i catanesi  avevano una grande aspettativa nei miei confronti sin dall’inizio del mio mandato”. Esordisce così il sindaco Bianco, parlando a LiveSiciliaCatania dei risultati ottenuti nell’ultimo periodo, quasi un riscatto alla fatica del primo anno di amministrazione. “Prima ancora di iniziare la semina ho dovuto dissodare il terreno, spostando veri e propri macigni – continua -, relativi a numerosi problemi, a partire dalla situazione finanziaria di pre-dissesto in cui ho trovato il Comune e alla macchina amministrativa “ingolfata”. Abbiamo iniziato a invertire la tendenza e oggi già si vede qualche frutto di quanto  seminato”.

Il primo cittadino prende a esempio l’ultima settimana, quando l’amministrazione comunale e il sindaco in persona, sono riusciti a chiudere importanti questioni. Parla di battaglie combattute e vinte. A cominciare dalla scuola superiore di Librino. “Rappresenta un sogno che coltivo da molto tempo e che cambia il volto della città – afferma. Qualcuno forse lo dimentica, ma in quel quartiere abitano circa 80 mila persone e i ragazzi, superate le scuole medie devono spostarsi nelle scuole del centro città. Ecco perché la dispersione scolastica é altissima e le scuole nel quartiere sono necessarie. Per difendere però posizioni corporative alcuni presidi si sono messi di traverso. Noi siamo andati avanti. Faremo anche la scuola a Librino, ma intanto partiamo da subito con due omnicomprensivi, permettendo così ai ragazzi di compiere un intero ciclo di studi nel medesimo istituto. Questa è una battaglia che abbiamo combattuto contro la burocrazia, contro alcuni sindacati, specialmente regionali, che si sono opposti. E, grazie anche al grande lavoro portato avanti dall’assessora Valentina Scialfa, che è stata tenace e combattiva, abbiamo vinto la battaglia”.

Quindi non ci si ferma agli istituti omnicomprensivi ma ci sarà la scuola superiore a Librino?

“L’anno prossimo conto di avere l’istituto superiore di Librino. Il plesso individuato è la Brancati: con il commissario della Provincia, il prefetto Giuseppe Romano che ringrazio per la sensibilità. abbiamo concordato che noi metteremo a disposizione una scuola abbandonata – la Brancati appunto – e la Provincia metterà i fondi per risistemarla. Lì faremo la scuola superiore secondaria del quartiere. Nel bilancio 2015 la Provincia ha già inserito la somma necessaria per ristrutturare l’immobile. Il futuro della città è questo, sono i ragazzi a cui diamo la possibilità di studiare togliendoli alla strada e alla delinquenza”.

Ha parlato di più di una soddisfazione. Quali sono le altre?

“La seconda battaglia vinta, combattuta in primo luogo contro le lungaggini della burocrazia e l’esiguità di risorse, è essere riusciti a dare degna sepoltura alle 17 vittime del mare. Un gesto di civiltà che dimostra la capacità di accoglienza e il senso di umanità della città. A proposito, poiché stanno già circolando voci fantasiose sui costi delle sepolture e del monumento – si è parlato addirittura di 500mila euro – voglio fugare i dubbi. La verità è che abbiamo speso meno di 30 mila euro per i loculi e il monumento lo ha donato l’Accademia delle Belle Arti. Un altro risultato straordinario è aver restituito piazza della Vergogna – così era stata ribattezzata – alla comunità di Trappeto Nord, dedicandola a Beppe Montana, l’eroe antimafia di cui quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dalla morte. Siamo riusciti a chiudere una vicenda partita nel lontano 1999, quando io ero sindaco e firmai i progetti, con la gara bandita nel 2000 espletata addirittura dopo quattro anni e poi arenatasi dal 2006 al 2013. Appena rieletto a Palazzo degli elefanti ho ripreso il progetto, lo abbiamo modificato, siamo andati in gara nel maggio 2014 e ora abbiamo inaugurato, realizzando un campetto di calcio per i ragazzi e offrendo agli abitanti del quartiere un luogo di aggregazione, pienamente riqualificato. Avere intitolato la piazza, alla presenza del capo della Polizia Alessandro Pansa, a Beppe Montana mi rende particolarmente orgoglioso. Un’altra cosa ugualmente bella, è piazzale Oceania dedicato a Candido Cannavò. Uno spazio dove prima c’era buio, degrado e prostituzione, che abbiamo riqualificato, con illuminazione, aree verdi e area sgambamento per i cani. Sono piccoli segni di civiltà importanti, segni di una città che sta cambiando. E i catanesi hanno apprezzato”.

Ma la guerra è ancora lunga. Qual è la priorità?

“La battaglia più delicata è quella per il rispetto delle regole. Questa città è diventata veramente una giungla. Ci sono comportamenti individuali inaccettabili, magari compiuti da parte delle stesse persone che si lamentano. Recuperare il senso civico dopo molti anni di permissivismo eccessivo e di una condotta politica che ha lasciato fare, non è facile, specialmente in una condizione di disagio finanziario. Ma questa deve essere la battaglia di tutti”

Questa settimana ha visto anche importanti novità per quanto riguarda Corso Martiri della Libertà. Che può dirci di più del progetto che i catanesi aspettano da oltre mezzo secolo?

“Sarà un sogno. Io soffro tutte le volte che passo da lì, vedere la zona in quelle condizioni, la ferita della città che ricorda una delle azioni più violente che Catania abbia mai subito. Io non ho voluto cedere quando i privati volevano continuare sul modello del corso Sicilia, con troppa cubatura e pochi spazi pubblici. I fatti oggi ci danno ragione. Il progetto che ci è stato illustrato in questi giorni nelle sue linee guida, e che ha la firma prestigiosa dell’architetto Cucinella, il quale ha lavorato personalmente al progetto, prevede alcune interessanti modifiche. In sostanza, noi avevamo rigettato come qualitativamente non idonee le opere di urbanizzazione primaria necessarie prima dell’avvio dei lavori. Non erano adeguate, secondo noi. Ad esempio, era previsto un grande parcheggio che occupava troppi spazi. Il parcheggio, oggi, scompare. Sarà sotterraneo e prevede 2200 posti di cui due terzi riservati al pubblico e un terzo privati. Sopra ci sarà uno stupendo parco, circa tre ettari e mezzo di verde. Il corso dei Martiti della Libertà cambierà totalmente sarà una passeggiata percorribile solo dai mezzi pubblici e dalla biciclette. I due sensi di marcia per le auto saranno solo laterali. Ci sarà un mercato coperto, che ospiterà parte di quello che c’è in zona. Non do un giudizio definitivo prima di vedere il progetto che sarà portato in Consiglio comunale. Queste cose non si discutono ‘ammucciuni’, nel chiuso di una stanza, ma davanti all’assemblea cittadina che potrà dare preziose indicazioni. A questo punto i privati entro un mese potranno presentere il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione”.

Distretto del Sud est. Un’entità che per qualcuno è solo astratta. Di cosa si tratta di preciso?

“Mi rendo conto che, per qualcuno, possa sembrare una provocazione, eppure, dovunque venga prospettata, suscita un enorme interesse. Quasi tutte le battaglie che riguardano la nostra area dipendono dalla capacità di fare squadra insieme. Ad esempio la battaglia per l’allungamento della pista dell’aeroporto è di quasi tutta la Sicilia, a partire da quella sud-orientale. O quella per accorpare le camere di commercio o per creare rete tra i porti di questo territorio. Il distretto è un coordinamento tra gli amministratori locali e gli attori sociali della zona più vitale della Regione”.

A dicembre aveva annunciato l’apertura di parte del porto alla città. A che punto siamo?

“I tempi sono legati alla consegna della nuova Darsena (che potrebbe avvenire a breve, come confermato dal Commissario dell’autorità portuale n.d.r.). Non appena si sposteranno gli attracchi commerciali a sud, la parte tra villa Pacini e gli archi della Marina potrà essere aperta. Il mio sogno è vedere i càtanesi prendere un gelato sul molo di levante, uno dei posti più belli della città, con una vista mozzafiato. Lo arrederemo con servizi e panchine. E i catanesi potranno percorrere la ‘passeggiata’ a piedi e in bicicletta”.

E arriviamo al nodo del Tondo Gioeni. Che ci dice del concorso di idee per arredarlo?

“Non ci sarà alcun concorso, non voglio perdere alcun tempo. Il progetto lo sta completando l’architetto Ugo Mirone: il prospetto sarà pulito e completato, creeremo una grande fontana, che sarà realizzata analogamente all’Acqua a linzolu, e sarà circondata dal verde. Così, sorridendo, torno a essere il sindaco dei fiori”.

Lungomare. Salvato dalle ruspe, che ne sarà della passeggiata a mare? Verranno ascoltate le richieste delle associazioni?

“Intanto abbiamo bloccato uno dei più ignobili tentativi di deturpare la città con una grande speculazione con numerose violazioni urbanistiche e paesaggistiche. Siamo riusciti, partendo dall’approvazione in giunta di una delibera a dicembre, a difendere il lungomare, ed è poi arrivata la revoca definitiva dell’aggiudicazione del progetto. Una battaglia condotta da questa amministrazione e dalla società civile. E insieme a numerose associazioni abbiamo ottenuto, in continuità con la precedente amministrazione, un successo anche per evitare lo sventramento della zona attorno il castello Ursino con il raddoppio ferroviario. Per quanto riguarda la scogliera, non appena sarà completato viale Alcide De Gasperi il Lungomare diventerà una grande isola pedonale e ciclabile. Un impegno preciso che realizzeremo. Inoltre se ci riusciamo abbatteremo pure il ponte di Ognina. In attesa però la pista ciclabile fino a Ognina la faremo ugualmente: i fondi li darà la Fidal e verrà realizzata una pista, ciclabile e per correre”.

Ztl e sosta notturna. A che punto siamo?

“Sposteremo il parcheggio dell’autobus notturno più lontano, forse a piazza Sanzio. Per quanto riguarda la sosta a pagamento, probabilmente, faremo una tariffa differenziata. La Ztl la amplieremo, migliorando il trasporto pubblico. Ricordo inoltre che dal 2016 la metropolitana arriverà finalmente a piazza Stesicoro. Arrivare nel centro storico in metro cambierà il volto della mobilità e quindi della città”.

E arriviamo alla politica. Che ci dice del matrimonio Pd-Articolo4?

“Tengo a distinguere le mie responsabilità. Sono un politico orgoglioso di fare politica ma in questo momento il mio ruolo è quello di sindaco. Le vicende del Pd le decidono la segreteria nazionale e quella regionale. C’è un’idea di fondo: nel momento in cui si sceglie una legge elettorale con il premio di maggioranza alla lista che ottiene il maggior numero di voti, è chiaro che si va verso un sistema non più bipolare ma bipartitico. Gli alleati finiranno necessariamente dentro il partito che diventa, inevitabilmente, un grosso contenitore, mantenendo ovviamente i propri valori di fondo. Per quanto mi riguarda, Articolo 4 è stato sin da subito un mio alleato in Consiglio comunale. Si sono comportati lealmente con me, e anche quando c’è stata qualche divergenza ne abbiamo discusso con chiarezza. Credo inoltre che, a breve, anche altre esponenti e forse politiche vicine al PD confluiranno nel partito”

Qual è il suo giudizio su Luca Sammartino? E sul fatto di governare con esponenti una volta di centro destra?

“Luca Sammartino ci mette molta passione, molto entusiasmo e molta esuberanza. Ha tanti amici, ma anche parecchi nemici. Per questo mi sento di consigliargli, ogni tanto, meno irruenza e di contare fino a tre, ma fa parte anche del suo carattere. Per il resto, io sono uno dei pochi in Sicilia che ha fatto la guerra a viso aperto al centrodestra, a Cuffaro e a Lombardo. E dico soprattutto a Lombardo perché mi piace da ricordare che, anche nel mio partito, alcuni tra coloro che hanno da ridire qualcosa su di me perché una tra le mille foglie dell’albero non è esattamente messa a posto, reggevano la coda all’onoevole Lombardo. Politicamente e non solo”.

Non ha delle tentazioni di lasciare o che fare il sindaco sia troppo poco?

“Ho scelto io di fare il sindaco. Certo, con la situazione finanziaria generale e con quello che oggi si chiama federalismo la situazione degli enti locali è dura, ma è una soddisfazione vedere negli occhi del cittadino catanese, nello sguardo di chi sta accanto a me al bar mentre prendo un caffè, se ho indovinato una scelta o se ho sbagliato. Questa soddisfazione non la dà nessuna delle altre responsabilità, anche molto importanti, che ho avuto. Ho scelto io volontariamente di fare il sindaco, e la città oggi, lo dico francamente e senza superbia, è in una condizione così difficile che solo chi ha esperienza e competenza può tirarla fuori. Persino per chi come me ha una lunga esperienza amministrativa è dura. I primi risultati significativi oggi si vedono, ma c’è ancora molto da fare. Io non mi tiro indietro e non mi arrendo. Nessun altro incarico potrebbe farmi cambiare idea. Voglio completare il mio mandato. Dopo si vedrà. Intanto nei prossimi anni ci godremo molti altri frutti della nostra semina. Solo per dirne alcuni, dalle navi da crociere che finalmente hanno cominciato ad attraccare a Catania agli orti urbani, dall’apertura della metropolitana alla raccolta differenziata accurata in tutta la città, allo sviluppo della città metropolitana.

 


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