Bianco, gli obiettivi mancati del 2015 |Dalla Città metropolitana al porto - Live Sicilia

Bianco, gli obiettivi mancati del 2015 |Dalla Città metropolitana al porto

Degli obiettivi per il 2015, indicati dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, come prioritari nell’intervista rilasciata a LivesiciliaCatania all’inizio dell’anno, quasi nessuno è stato centrato. "Non si trattava certo di obiettivi irrealizzabili - replica il sindaco - anche se per coglierli avevamo bisogno del supporto di altre istituzioni". 

CATANIA – Non si può dire che non fossero ambiziosi. Molti, quasi tutti, non dipendono esclusivamente dal governo cittadino ma da quello romano, anche per questo è stato difficle raggiungrli. Degli obiettivi per il 2015, anno giunto al termine, indicati dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, come prioritari nell’intervista rilasciata a LivesiciliaCatania all’inizio dell’anno, quasi nessuno è stato centrato.

Ambiziosi erano ambiziosi, e di ampio respiro, ma difficili da raggiungere. A cominciare dalla Città metropolitana, su cui tanto ha puntato Bianco la cui norma istitutiva è impantanata alla Regione, dopo l’impugnativa da parte del Governo Renzi. “Eravamo partiti in anticipo rispetto al resto del Paese, ora occorre non restare indietro, considerato che nelle grandi città, da Torino a Bologna, da Milano a Firenze, gli organismi sono già istituiti ed è pronta a partire una governance efficiente del territorio” – aveva affermato. Oggi, di passi, però, non ne sono stati fatti. Né in avanti né indietro.

Il secondo obiettivo, l’apertura del porto alla città, è rimasto in stand by. L’inaugurazione della nuova darsena, a luglio, e il crollo verificatosi all’inizio del mese di dicembre, hanno spostato l’attenzione sull’infrastruttura a sud, lasciando “a mollo” il progetto, di cui il sindaco, e prima di lui l’assessore all’Urbanistica Di Salvo, ci avevano parlato: l’apertura del porto alla città, l’abbattimento della cinta muraria e la realizzazione di una promenade lungo il molo di levante. “Pensiamo di abbattere la cinta doganale nella zona di Villa Pacini per farla diventare un tutt’uno con la città come avviene a Trieste, a Genova, a Napoli – aveva detto Bianco. Ce la faremo grazie all’impegno di tutte le autorità di che ci stanno dando una mano. Sogno anche che si possa realizzare sulla diga foranea, che sarà consolidata grazie a un finanziamento, in parte già ottenuto dall’Autorità portuale, una magnifica passeggiata pedonale e ciclabile, da collegare al Passiatore”. Niente di tutto questo è stato realizzato nel 2015.

Ancora più ambizioso un obiettivo legato tra l’altro alle decisioni della Rete ferroviaria italiana: l’interramento dei binari e il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Fontanarossa. Anche in questo caso, operazioni che riguardano altre istituzioni e che non sono stati portati a termine nell’anno ormai arrivato agli sgoccioli e che potrebbero diventare realtà nel 2016, dato il finanziamento ottenuto dalla Sac proprio per ammodernare lo scalo.

Infine, il settore urbanistico. Il quarto obiettivo indicato dal sindaco etneo era l’approvazione della variante del centro storico, “In modo da attivare il grande volano economico dell’edilizia, attraverso il recupero e il miglioramento qualitativo degli edifici, senza nuova cementificazione”, aveva detto. “Per la Variante, prima che vada in Giunta, ci sarà un mese di tempo per fare osservazioni. Entro marzo o aprile la delibera dovrebbe poter essere esaminata e votata dall’Aula. E poiché si tratta di scelte storiche, lavoreremo in sinergia non solo con la maggioranza ma anche con l’opposizione certi di trovare il giusto equilibrio”. L’approvazione della legge regionale sui centri storici ha però sparigliato le carte all’amministrazione comunale che, come confermato dall’assessore Di Salvo in una intervista a LivesiciliaCatania, dovrà adeguarsi alle nuove normative.

Insomma, oltre quelli per il 2016, gli obiettivi dell’amministrazione comunale dovranno annoverare anche quelli non raggiunti nel 2015. Ars permettendo, Rfi permettendo e maggioranza permettendo. L’eterogeneità della sua composizione, le spinte dei gruppi consiliari per ottenere visibilità, le richieste dei “big” alle spalle dei consiglieri, hanno fatto del senato cittadino, almeno per l’anno appena concluso, il luogo privilegiato per mostrare i denti o, come affermato da Tuccio Tringale, i muscoli. Tira e molla che hanno fatto sì che nel 2015 siano state discusse pochissime delibere, molte delle quali portate a casa dall’amministrazione con il fondamentale apporto dell’opposizione. Ultima in ordine di tempo, quella sullo statuto della Sidra”.

“Non si trattava certo di obiettivi irrealizzabili, anche se per coglierli l’Amministrazione aveva bisogno del supporto di altre istituzioni- afferma il sindaco Bianco. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, tanto che nel 2015 abbiamo colto complessivamente un un considerevole numero delle mete che ci eravamo prefissate”. Il primo cittadino commenta anche la mancata realizzazione della Città metropolitana. “Avevo messo in guardia dal rischio che, partiti in anticipo rispetto al resto del Paese, potessimo restare indietro con grave danno per i nostri territori – ha detto. Avevo così auspicato che l’Ars recepisse la legge Delrio, che era la strada da seguire. C’è da dire però che in questo periodo abbiamo fatto molto: abbiamo per esempio fatto squadra con i Comuni della città metropolitana, nonostante ancora non ci fosse, in materia di Protezione civile e per le vicende riguardanti il depuratore”.

Relativamente all’apertura del porto alla città Bianco sottolinea come attualmente l’area vecchia sia un cantiere e come, in parte, l’apertura alla città sia in parte avvenuta  con il mercatino delle pulci e le opere d’arte dipinte sui silos. Sul versante urbanistico conferma che la Variante predisposta va adeguata alla legge sui centri storici approvata dalla Regione Siciliana qualche mese fa, ma assicura:  “Dopo l’approvazione della classificazione dei beni immobili nel corso di una conferenza dei servizi con Soprintendenza e Genio Civile, sarà prima adottata dalla Giunta e poi trasmessa al Consiglio comunale”.

Per quel che riguarda la linea ferrata per la nuova pista di Fontanarossa il primo cittadino comunica di aver “ottenuto di velocizzare parecchio le operazioni perché la Sac ha acconsentito, con l’autorizzazione dell’Enac, a contribuire con 30 dei 180 milioni che saranno spesi per l’interramento. Una soluzione che era emersa nel corso di un incontro, in giugno, con il ministro delle Infrastrutture Delrio. Un’altra possibilità di accelerare i tempi verrà dall’inserimento dell’opera nel cosiddetto “Patto per Catania” che stiamo mettendo a punto con il Governo nazionale”. 

Comunque -conclude- non si può tracciare una linea tra un anno e l’altro: per esempio abbiamo vinto nel 2015 la battaglia parlamentare che ci consentirà, entro il giugno del 2016, di rimodulare il Piano di rientro e spalmare su trent’anni invece che su dieci i debiti del Comune e guardare così con maggiore serenità al futuro della nostra città. Inoltre nel 2016 cominceremo a stabilizzare i Puc, apriremo la metropolitana dalla stazione di Nesima a quella di piazza Stesicoro e avremo importanti novità per Distretto del Sud est e Cunes”.

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