Gli studenti del corso di laurea in Scienze biologiche potranno ritornare a svolgere il tirocinio in presenza presso le strutture accreditate dall’Università degli Studi di Palermo. Ma, tutto ciò, sarà possibile in casi di estrema necessità e urgenza, come ad esempio la possibile discussione della propria tesi in un futuro imminente e, chiaramente, rispettando scrupolosamente i protocolli di sicurezza.
E’ quanto emerso da una delle interrogazioni che una rappresentanza degli studenti ha presentato durante una seduta del senato accademico. Adesso, l’ultimo step, che porterà all’ufficializzazione del provvedimento, sarà la firma del rettore Fabrizio Micari.
Una svolta che fa ben sperare gli studenti, i quali lo scorso 6 aprile (giorno in cui Palermo è diventata zona rossa a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19) hanno assistito allo stravolgimento delle modalità del loro tirocinio universitario.
Da quel giorno, gli aspiranti biologi avrebbero potuto svolgere il proprio tirocinio solamente in modo digitale. In pratica, lo studente scriveva un elaborato riguardante argomenti del proprio corso di studio e il tutor universitario procedeva alla correzione e quindi alla valutazione dello scritto.
Gli stessi studenti sottolineano che “la dichiarazione della ‘zona rossa’ non impedisce lo svolgimento dei tirocini in presenza, che, infatti, sono stati sospesi attraverso un decreto rettorale.
Nel frattempo, infatti, gli universitari non si sono dati per vinti e hanno cominciato a inviare al rettore Micari e alla segreteria dell’Università mail con richieste di chiarimento e proposte valide per organizzare i tirocini in presenza e in sicurezza, anche in zona rossa.
Da lì, la risposta dall’ufficio del rettore: “Soltanto i tirocinanti che abbiano ricevuto la somministrazione del vaccino anti-Covid potranno frequentare le strutture sanitarie…”.