Biondo, i soci siglano la pace| Ma resta l'incognita per il titolo - Live Sicilia

Biondo, i soci siglano la pace| Ma resta l’incognita per il titolo

Comune e Regione trovano un accordo: presentare una candidatura singola, ma prevedere in futuro l'unione con Catania. Il problema restano le giornate lavorative, troppo poche per il riconoscimento di teatro nazionale. Ed è tensione Comune-Alajmo.

PALERMO – Regione e Comune ritrovano la sintonia sul Teatro Biondo, ma ad incrinarsi adesso potrebbe essere il rapporto con il direttore Roberto Alajmo. L’assemblea dei soci dello Stabile, tenutasi ieri pomeriggio, ha visto un copione assai diverso dal precedente: presenti il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore regionale Cleo Li Calzi in persona, i due maggiori soci di via Roma hanno trovato la quadra dopo le iniziali divergenze.

Entro il 31 gennaio, infatti, dovranno essere inviate al ministero le candidature per il titolo di teatro nazionale, necessario per accedere ai finanziamenti statali più consistenti. I tempi però sono strettissimi, tanto che una candidatura congiunta tra il Biondo di Palermo e il Bellini di Catania, caldeggiata dalla Regione, è tecnicamente impossibile, ma lo stesso vale per l’ipotesi di Palazzo delle Aquile di una candidatura con i minori Libero, Cuticchio e Garibaldi. A questo punto ecco il compromesso: i due teatri presenteranno candidature singole ma accompagnate da una sottolineatura politica, ovvero il ministero dovrà tenere in considerazione l’intenzione di creare un unico Stabile nell’Isola, a partire già dal prossimo bando che sarà fra tre anni.

Una via di mezzo che mette d’accordo tutti e che avrebbe ottenuto il via libera anche del versante catanese, con Bianco in testa, ma che, secondo alcune voci, non convincerebbe del tutto il direttore Alajmo che invece preferirebbe una candidatura indipendente (sia sotto il profilo tecnico che politico). Una posizione che, raccontano i ben informati, non sarebbe stata gradita proprio dal Comune, sponsor del direttore che per il momento non parla.

La nota dell’amministrazione Orlando ribadisce “grande apprezzamento al direttore per le attività svolte, sottolineando inoltre l’esigenza di avviare un rigoroso piano di risanamento che possa rendere il futuro del Biondo stabilmente credibile, valorizzando in tal modo gli sforzi ed i risultati ottenuti”. Ma, al di là delle dichiarazioni ufficiali, la tensione sarebbe palpabile. In gioco c’è la sopravvivenza dello stesso teatro, i cui conti sono perennemente in rosso, e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il problema per il Biondo restano le giornate di lavoro, che sarebbero troppo poche per poter ambire al titolo, e l’unica soluzione sarebbe trovare più finanziamenti.

 


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