TRAPANI– Il governo Crocetta avrà pure abolito le Province che metteranno in archivio i relativi capoluoghi, ma la rivalità tra le città di Trapani e di Marsala rimarrà anche dopo il nuovo assetto istituzionale. Una prova arriva dall’aeroporto di Birgi. Di recente, il consiglio provinciale, su sollecitazione dei rappresentanti marsalesi, ha approvato un ordine del giorno che invitava, chi di dovere, a cambiare la denominazione del “Vincenzo Florio” da Trapani-Birgi a Trapani-Marsala. Ma per concretizzare la richiesta era necessario il parere del comune capoluogo. Il suo sindaco Vito Damiano non ha avuto dubbi in merito ed ha detto no. Ecco la motivazione ufficiale: “Ormai l’aeroporto di Birgi è conosciuto, non solo in ambito nazionale ma anche internazionale, con la denominazione di Trapani-Birgi, che lo identifica come unico aeroporto dell’intero territorio provinciale di cui Trapani rimane ancora il capoluogo”.
Il primo cittadino, dopo il piglio decisionista, pensa ai passeggeri: “Una eventuale modifica, pertanto, potrebbe ingenerare dubbi e perplessità nell’utenza, per cui si esprime parere contrario”. Tutto questo accade mentre per giovedì sia Damiano che gli altri 23 sindaci della provincia saranno alla Camera di Commercio per trovare una soluzione per un loro intervento finanziario a favore di Birgi. Senza nuove risorse finanziarie l’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto, non sarà in grado di confermare il contratto con Ryanair che sta per scadere. I comuni dovrebbero intervenire con la tassa di soggiorno che dovrebbe portare circa 3 milioni di euro che potrebbero tuttavia essere insufficienti. Ma intanto all’Enac è arrivata la comunicazione del sindaco Damiano sulla denominazione. Il direttore Nicola D’Anna ha trasmesso il parere del primo cittadino alla Provincia ed alla Direzione centrale coordinamento Aeroporti.