Più di cinquemila posti a rischio | Una "bomba lavoro" in Sicilia - Live Sicilia

Più di cinquemila posti a rischio | Una “bomba lavoro” in Sicilia

Commenti

    La vicenda FCA-Renault mostra senza veli che il governo francese, guidato dal liberale Macron, è proprietario di un colosso automobilistico che non intende abbandonare alle speculazioni finanziarie del mercato. Se spostiamo le attenzioni sulla Germania della Merkel scopriamo l’acqua calda e che l’automobilistica tedesca dietro il velo della formazione continua obbligatoria nelle grandi fabbriche sostiene l’economia delle catene di montaggio manifatturiere. In Italia negli ultimi venticinque anni sono state smantellate tutte le esperienze industriali di qualità e demonizzato il ruolo di Finmeccanica. E ora facciamo la conta. Non è più un problema di governo locale, l’Italia è entrata nella spirale della dismissione e non può risalire se non supera la stasi di un modello economico-sociale approssimato per difetto. Puntare i fari sulla crisi delle esportazioni oscura i dati delle importazioni e nel frattempo l’economia autoctona soffoca dentro le spirali di parametri ed indicatori che cancellano, mese dopo mese, le attività di storica importanza per il territorio. Dalle quote latte alla quote tonno, attraverso il soffocamento delle coltivazioni di grano e cereali. La regione è troppo distante dagli appuntamenti con l’economia reale ed il dibattito interno gira attorno ad espedienti piagnoni piuttosto che su azioni di politica che rilanciano le esperienze produttive di qualità. Parliamo del museo a cielo aperto più grande dell’universo ed intanto facciamo sapere al turismo che ci osserva che non apriremo i siti archeologici; raccontiamo che la nostra agricoltura produce il cibo del mondo e ne facciamo morire gli operatori. E giriamo i pollici per rassegnazione attorno alle infrastrutture dopo che appena sette anni fa la regione siciliana ha restituito tutte le risorse per i lavori stradali allo Stato condividendo un affidamento miliardario a questa CMC che ha ripagato con opere bloccate e trascinando nel suo crack artigiani e piccoli imprenditori siciliani………. La risposta alle incertezze continua ad essere affidata al fatalismo che accompagna l’assottigliamento del mondo del lavoro ed alla balbettata formula “non dipende da me” che punta il dito ad un fantasma dagli incerti connotati. Show must go on ….

    Tranquilli reddito di cittadinanza per tutti.

    Finché il lavoro dipenderà dalla politica, con questi politici siciliani non ci si può aspettare di piu.

    Importante che non chiudono le enoteche. Sarebbe un dramma per la ….politica

    L’importante è accogliere i migranti clandestini,dargli vitto e alloggio, poi alla politica nn importa se qua in Sicilia nn c’è lavoro e molti vanno via per fame

    ANDATE ALL’ESTERO COME HO FATTO IO.E CHE NON VOLETE LASCIARE IL SOLE,IL CIBO ,IL MARE E BLA BLA EA ME NON ME NE FREGAVA NULLA DI TUTTO QUESTO E VI HO TRADITO

    Come si può pensare alla ripresa della Sicilia, se non si è riusciti in CINQUE anni a ricostruire un ponte, a Sicillato, sulla principale arteria stradale ( Pa – CT) ??????????????????????????????

    Dei dipendenti della formazione in Sicilia non se ne parla più. Tutti licenziati e senza uno straccio di lavoro

    Molto obiettivamente la croce addosso soltanto al M5S non può darsi dopo 30 anni consecutivi di ruberie nazionali…. e sfaceli di ogni tipo. Certo in sicilia Tancredi portavoce è un po ridicolo dovrebbero progredire…………

    Aggiungerei la chiusura del Cara di Mineo, la quale senza una riconversione dell’area e dopo averla “danneggiata” da un punto di vista turistico, la quale tra dipendenti e indotto sta creando circa 1000 disoccupati.

    Errore: é la classe dirigente siciliana che ti ha tradito. Arroganti, incompetenti presuntuosi e ora, pure sguaiati.
    Hai fatto bene perché contro questi si perde sempre: il tempo li punirá.
    Buona vita.

    Guardate state tranquilli che grazie alla politicanza locale questi cinquemila si sommeranno ai 1700 degli sportelli multifunzionali e ai ste Emilia circa della formazione professionale su i quali la politicanza locale ad ogni elezione promette la risoluzione di tutti i mali e poi li prende per i fondelli in attesa della prossima tornata elettorale spero per questi lavoratori e famiglie che non facciano tale fine ma il teorema della politicanza predica più disperati e affamati di lavoro uguale più voti da razzolare prendendoli per i fondelli ad ogni elezione

    Ovviamente è tutta colpa del M5S, anche del fatto che da 50 anni aspettiamo la SR-Gela

    Salvataggi, incentivi, contributi, cassa integrazione in deroga, fallimenti ecc…. Dov’è l economia reale? Non esiste traccia di un tessuto economico produttivo nell isola. Chi riesce ancora ad essere benestante si guarda bene dall investire i propri soldi e guarda con estremo favore alla prudente rendita parassitaria di ciò che ha già per tutti gli altri rimane la scelta tra il pubblico impiego (per chi c’è lha), l emigrazione o la fame.

    Scusate ma chi ha votato i competentissimi del 61 a 0? E poi Lombardo e poi Crocetta e ora Musumeci? Perchè continuiamo a farci del male e poi piangerci addosso? Sicuramente il Governo principale non è da affidare ai 5S, magari in collaborazione, a noi serve gente seria che voglia realmente fare qualcosa. E basta i vari Miccichè, Romano, Genovese padre e figlio e basta. Altrimenti muti e rassegnati. Vuol dire che 5000 famiglie se non vogliono morire di fame devono fare le valige emigrare e ricordare la lezione.

    A proposito, nell’attuale situazione di grave crisi occupazionale dove verranno trovati qui in Sicilia i 161.000 posti di lavoro da potere offrire a coloro che hanno chiesto il reddito di cittadinanza?

    Una questione nazionale? Il lavoro in Sicilia?
    Sì vabbè, forse una questione nazionale siciliana…
    All’Italia della Sicilia non è mai importato nulla e ora meno che mai.
    Vengono solo a prendere voti per sé e per i loro ruffiani locali.

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!

E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.

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