BALESTRATE – Quella strada non porta al porto. E sarà così ancora per un po’. A Balestrate, la via d’accesso al nuovissimo (e sigillato) porticciolo, infatti, si ferma a quattrocento metri dalla meta. Colpa di un vecchio errore progettuale. Ci si accorse, insomma, che la stoffa era finita, quando c’era da completare il vestito. E la stoffa mancante, a dire il vero, ce la stava mettendo l’Europa. Sotto forma di un finanziamento da 1,3 milioni di euro. Sfumato. A causa di intoppi burocratici, di lentezze e, forse, di qualche dimenticanza.
Il progetto per il “completamento della strada di accesso al porto” di Balestrate, infatti, era stato inserito tra i cosiddetti “Pist” (Piani integrati di sviluppo teritoriale). Progetti finanziati dall’Europa, attraverso i fondi Por Fesr, gestiti in questo caso dal dipartimento alle Infrastrutture. Il progetto in questione doveva di fatto consentire di colmare quelle poche centinaia di metri. E per questo era stata già stanziata una somma di 1.312.777 euro. Insieme al progetto della strada del porto, ecco anche i finanziamenti per la litoranea di Porto Palo a Menfi, la stazione marittima di Porto Empedocle, il porto turistico (e l’annesso parcheggio e porto a secco) a Capo d’Orlando, una spiaggia attrezzata a Sant’Agata di Militello.
A cavallo tra il 2011 e il 2012 l’assessorato chiede alcuni chiarimenti ai Comuni interessati dai progetti. Tutti rispondono. Anzi, quasi tutti. Il 21 maggio l’assessorato regionale alle Infrastrutture infatti decide di escludere solo il progetto presentato dal Comune di Balestrate, per la mancanza di parte della documentazione. Il 5 luglio, poi, la Regione trasmette sempre al comune la comunicazione dell’avvio del procedimento di esclusione dal finanziamento. E le motivazioni non lasciano molto spazio a dubbi: “Il progetto – scrive l’assessorato – non risulta approvato in linea tecnica dal Rup, né approvato in linea amministrativa dall’Amministrazione comunale di Balestrate con delibera da adottare entro il 30 settembre 2011”. La Regione, poi, ha concesso sempre al Comune dieci giorni di tempo per le “controdeduzioni”. Il Comune risponde chiedendo una proroga di 30 giorni. L’assessorato respinge la richiesta. Così, addio finanziamento. Addio a 1,3 milioni di euro gentilmente offerti dall’Europa. E adesso, è caccia alle responsabilità. Perché l’iter del progetto ha interessato due distinte amministrazioni. E l’attuale sindaco di Balestrate, Salvatore Milazzo, racconta che, nel momento in cui s’è insediato, (siamo nel maggio di quest’anno), la situazione era già irrecuperabile. “Ho provato – spiega – a ripercorrere un po’ l’iter, a vedere cosa mancava. E mi sono accorto che non erano stati compiuti alcuni passi fondamentali, come la deroga per i lavori a meno di 150 metri dalla costa, il parere del genio civile, quella della Soprintendenza, la relazione geologica, geomorfologica e idraulica. Tutti documenti fondamentali perché il progetto venisse approvato. Non a caso, come scrive anche l’assessorato regionale alle Infrastrutture – aggiunge – l’amministrazione non ha presentato né l’approvazione tecnica del Rup, né quella amministrativa. Che potevo fare?”. Insomma, la “colpa” sarebbe della vecchia giunta.
Ma l’ex sindaco Tonino Palazzolo la pensa in maniera molto diversa: “Quelle poche centinaia di metri interessati dai lavori – spiega – erano soggetti a tutta una serie di vincoli. Si trattava di una trazzera, usata come ‘strada di cantiere’. Era, insomma, stata aperta durante i lavori del porto, e doveva essere ripristinata alla fine di quei lavori. Noi intanto siamo stati bravi a recuperarla nel patrimonio del Comune, ma a quel punto serviva una lunga serie di pareri, la maggior parte dei quali spettanti alla Regione. Noi abbiamo fatto il possibile, anche incaricando il progettista, ma eravamo già nell’agosto del 2011, visto che il consiglio comunale di allora fece ostruzionismo e ci costrinse ad approvare il bilancio con qualche mese di ritardo. E per questo abbiamo potuto incaricare il progettista solo a un mese dalla scadenza fissata dalla Regione nel settembre del 2011. E’ stata una corsa contro il tempo, ma siamo comunque riusciti a fare inserire il progetto nel Pist. Poi – prosegue – è vero che sono mancati alcuni pareri. Ma in quel caso, la responsabilità non è nostra, ma dell’amministrazione regionale che ha fatto passare troppo tempo per rilasciare i nulla osta. Io, insomma, sono con la coscienza a posto”.
Insomma, al di là delle responsabilità, il milione e trecentomila euro è volato via in Europa. L’opposizione in consiglio comunale, rappresentata dal gruppo “Spazio Comune”, che ha chiesto un consiglio straordinario per accertare le responsabilità dell’accaduto e capire come l’amministrazione intende muoversi. E qualcosa già l’attuale sindaco la preannuncia: “Intanto faremo di tutto – dice – perché il progetto sia definitivamente cantierabile. Quindi, verificheremo se si apriranno spazi per nuovi finanziamenti. E ci faremo trovare pronti”. Fino ad allora, quella strada continuerà a non portare al porto.