Bomba e minacce a Musumeci: così l'attentatore ha fatto trovare i pacchi

Bomba e minacce a Musumeci: cosa ha fatto l’attentatore

La banda larga 5g e il modus operandi. Il filo comune da cui parte l'inchiesta sull'inquietante ritrovamento a Militello.

MILITELLO IN VAL DI CATANIA – Un modus operandi sempre identico. Ma segnali sempre più pericolosi e micidiali. L’attentatore che domenica mattina ha piazzato l’ordigno rudimentale sui binari della tratta Militello -Catania (in direzione Caltagirone) ha tagliato i cavi di controllo della linea ferrata creando un’anomalia immediatamente vista dalla sala operativa di Rfi. I tecnici inviati per le dovute verifiche hanno visto il pacco sospetto e hanno chiamato immediatamente la polfer. Che ha chiesto l’intervento degli artificieri e dei cani antiespolosivo. Un iter seguito alla lettera per ben tre volte: la prima quattro mesi fa quanto è stato trovato il pacchetto con i messaggi minatori e i proiettili indirizzati al governatore siciliano Nello Musumeci e al sindaco di Militello Giovanni Burtone, la seconda lo scorso luglio con un’altra missiva (questa volta destinatario era solo il primo cittadino), ogive e una pistola giocattolo. Nelle minacce la colpa dei bersagli sarebbe stata quella di aver permesso l’arrivo della banda larga 5g.

Non c’è solo quindi il movente che accomuna i tre fatti, ma anche le modalità e la scelta della ferrovia come luogo di ritrovamento. Un filo di collegamento che gli investigatori – coordinati dalla procura di Caltagirone – stanno seguendo in maniera meticolosa mettendo sul tavolo gli accertamenti già eseguiti nei due casi precedenti e i primi elementi raccolti dall’inchiesta (appena avviata per strage, ndr) sulla bomba artigianale fatta brillare domenica pomeriggio dagli artificieri della Questura etnea.

Un collegamento che sarà utile a poter arrivare a identificare la folle mano – ad oggi ignota – che ha deciso di minare le vite dei due politici che hanno in comune il territorio di Militello in Val di Catania. Città natale di Nello Musumeci, comune governato da Giovanni Burtone. Della vicenda, tanto inquietante da far decidere al Comitato per l’ordine e la Sicurezza presieduto dal prefetto alzare il livello di scorta per il Presidente della Regione, si sta occupando anche il Copasir. Già domani sarà approfondita la questione. Che, forse, nei primi due ritrovamenti era stata sottovalutata.


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