Boris Giuliano, 46 anni fa l’omicidio: il ricordo delle istituzioni

Palermo, 46 anni fa l’omicidio di Boris Giuliano: il ricordo delle istituzioni

Le parole di Schifani: "Profondo senso delle istituzioni"
L'ANNIVERSARIO
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PALERMO – Il 21 luglio 1979 la mafia uccideva Boris Giuliano, capo della Squadra mobile di Palermo. A 46 anni di distanza le istituzioni lo ricordano con una cerimonia in via Francesco Paolo Di Blasi, dove venne assassinato. Presente il gonfalone della Regione. In rappresentanza del governo, su delega del presidente Schifani, l’assessore Alessandro Aricò ha deposto una corona d’alloro.

Schifani: “Profondo senso delle istituzioni”

Ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani: “Nel giorno dell’anniversario della scomparsa del vicequestore Giorgio Boris Giuliano, rinnovo il tributo a un servitore dello Stato che ha incarnato al meglio dedizione, competenza e integrità. Giuliano ha svolto il suo ruolo con profondo senso delle istituzioni, promuovendo legalità e giustizia e contribuendo con rigore alla difesa dell’interesse pubblico”.

“Il suo nome – ha continuato Schifani – resta sempre un riferimento per le nuove generazioni delle forze dell’ordine. Ricordarlo oggi significa riaffermare il valore della memoria come fondamento di un autentico impegno civico. A lui il nostro omaggio. Alla sua famiglia, in questo giorno di raccoglimento, esprimiamo vicinanza e gratitudine”.

Russo: “Giuliano investigatore lungimirante”

Commenta il il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione antimafia, Raoul Russo: “A 46 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, ricordiamo il capo della Squadra mobile Boris Giuliano. Fu un poliziotto e investigatore lungimirante. Grazie al suo intuito e all’innovativo metodo d’indagine, che si concentrava sui conti correnti bancari, negli anni ’70, condusse importanti indagini sulla mafia palermitana, arrivando a scoprire legami nel traffico di droga con quella americana”.

“Può essere considerato – continua Russo – uno dei primi poliziotti ad aver rivoluzionato il modo di combattere la criminalità organizzata. Non possiamo e non dobbiamo disperdere quanto ci ha insegnato un valoroso servitore dello Stato come Boris Giuliano. Serve combattere ogni giorno ogni forma di criminalità, senza mai abbassare la testa”.

Lagalla: “Non disperdere l’eredità di Giuliano”

Dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: “A 46 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, Palermo ricorda il vicequestore Boris Giuliano, pioniere della lotta alla criminalità organizzata, uomo dello Stato che ha dato la vita per la giustizia. Acuto investigatore, innovativo nell’introdurre nuovi metodi di indagine, Boris Giuliano può essere considerato uno dei primi poliziotti ad aver rivoluzionato il modo di combattere la criminalità organizzata. Ancora oggi la sua resta un’eredità da non disperdere e la sua memoria serve da sprone per un rinnovato impegno civile contro la mafia”.

Intravaia: “Fedele servitore dello Stato”

“Sono trascorsi 46 anni dal barbaro assassinio di Boris Giuliano in via Francesco Paolo Di Blasi”, dichiara Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia

“Anche questa mattina ho deposto, in rappresentanza dell’Ars, insieme alle altre autorità e ai familiari, una corona d’alloro sulla lapide commemorativa. La città e le istituzioni non dimenticano un fedele servitore dello Stato, colpito vilmente alle spalle. Il coraggio con cui intraprese una dura lotta alla mafia da capo della Mobile di Palermo è ancora oggi un esempio per tutti, per chi contrasta la criminalità organizzata sul campo e per chi è chiamato a compiere il proprio impegno quotidiano sia nelle istituzioni che nella società civile”.

Barbagallo: “Investigatore sopraffino”

Ricordiamo oggi non solo un funzionario di polizia integerrimo ma anche e soprattutto un investigatore sopraffino che aveva intuito prima di tutti l’evoluzione di cosa nostra che in quegli anni, con l’avvento dei corleonesi, cominciò a investire anche nel grande business del traffico di stupefacenti. E proprio cosa nostra volle la sua morte, eseguita da un killer eccellente, il boss corleonese Leoluca Bagarella”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, ricorda Giorgio Boris Giuliano, il capo della Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia il 21 luglio 1979 al bar Lux di Palermo. 

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