Botte e minacce per “liberare” l’asta, Catania: chieste 2 condanne

Botte e minacce per “liberare” l’asta, Catania: chieste 2 condanne

La sentenza è attesa tra due mesi

CATANIA – La Procura ha chiesto 6 anni di reclusione per Francesco Calanni Pileri e 4 anni per Carmelo Pino. Si è chiusa così la requisitoria per il caso delle presunte minacce e del barbaro pestaggio, compiuto da picchiatori professionisti, ai danni di un imprenditore di origine egiziana. Il processo si celebra con rito abbreviato dinanzi al Gup di Catania Luca Lorenzetti.

Secondo l’accusa il movente sarebbe stato costringere la vittima a rinunciare all’acquisto, tramite un’asta, di un vasto agglomerato edilizio. Inoltre i due sono accusati, a vario titolo, di un incendio che fu appiccato in uno degli immobili in cui si trovava la vittima.

Il verdetto

La sentenza è attesa per il 19 giugno prossimo. Calanni Pileri era il proprietario del complesso edilizio finito all’asta. È difeso dall’avvocato Francesco Antille. Il presunto complice, invece, cioè Pino, è colui che per l’accusa avrebbe reclutato i picchiatori.

Secondo quanto è emerso, l’imprenditore sarebbe stato colpito selvaggiamente. Lo avrebbero preso a calci e pugni al volto e all’addome. I medici per le botte ricevute dovettero asportagli la milza. Emerse che durante l’aggressione, i picchiatori gli avrebbero urlato: “Tu e tuo figlio se non andate via da qui verrete ammazzati”.

La spedizione “bis”

Calanni Pileri e Pino, è emerso l’anno scorso, per l’accusa stavano preparando un’altra spedizione punitiva. Minacce e intimidazioni nei confronti dell’uomo sarebbero consistite, come detto, anche in un incendio. Per i vigili del fuoco non vi sarebbe alcun dubbio sulla matrice dolosa. La vittima riuscì a salvarsi scappando da una finestra.


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