PALERMO – Il giorno decisivo, quello cerchiato in rosso sul calendario, dovrebbe essere lunedì 14, quando l’assemblea dei soci sarà chiamata nuovamente a riunirsi per nominare l’ultimo componente del cda che dovrebbe essere anche amministratore delegato. Sono ormai più di tre mesi, infatti, che la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino, attende di completare i propri organi societari: una partita che si gioca sul filo dello scontro tra il comune di Palermo e la Regione.
Da un lato il sindaco Orlando, che ha confermato il fedelissimo Fabio Giambrone alla presidenza ed evitato, grazie all’asse con Cinisi, la modifica dello statuto; dall’altro la Regione che controlla la Provincia e la Camera di Commercio che, dopo aver tentato invano di modificare i requisiti per l’ad, ha dovuto incassare anche il secondo k.o. con le dimissioni di Tommaso Dragotto, giunte al termine di una querelle sui requisiti per sedere in cda.
Un braccio di ferro andato avanti per mesi e giunto al punto critico: con un nuovo consiglio di amministrazione eletto per quattro quinti a mancare è l’ultima casella, ovvero il sostituto di Dragotto. Scartata l’ipotesi Rosario Basile, per niente propenso a lasciare l’Irfis, ma anche quella di un ritorno a sorpresa del patron della Sicily by Car, lo scorso 3 settembre gli ultimi due componenti della lista della Provincia si sono detti indisponibili. Lunedì 14 settembre, quindi, Palazzo Comitini dovrà presentarsi con una nuova cinquina che abbia, però, anche i requisiti per la carica di amministratore delegato. Una poltrona cruciale per la vita dello scalo aeroportuale e che, per il momento, resta vacante con Giambrone dotato del potere di firma.
Una vacatio che però non potrà durare a lungo: domani si dovrà trovare una soluzione, in un modo o nell’altro. Punta Raisi resta uno degli aeroporti più importanti d’Italia, specie in una Regione così a corto di infrastrutture, e sarà crocevia di investimenti sempre più ingenti nei prossimi anni: impensabile che resti, ancora a lungo, senza un cda completo ma soprattutto senza un amministratore nel pieno delle sue funzioni.