Brancaccio, un terreno| per la chiesa di padre Puglisi - Live Sicilia

Brancaccio, un terreno| per la chiesa di padre Puglisi

Protocollata l’assegnazione del terreno confiscato alla mafia di Brancaccio. Sorgerà una chiesa intitolata a don Pino Puglisi. Avviato il percorso per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale che il parroco desiderava realizzare nel quartiere.

presente il sindaco orlando
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PALERMO – “Stiamo realizzando quello che non era solo un sogno, ma il progetto di don Pino Puglisi, unico scopritore di una missione che aveva l’intento di dotare il quartiere Brancaccio di una chiesa parrocchiale adeguata sia come luogo di vita comunitaria che come alternativa culturale”.

A dichiararlo è stato stamani il sindaco, Leoluca Orlando, presso la sede dell’Agenzia per i beni confiscati alla mafia, nel corso dell’evento che ha portato all’assegnazione del terreno sottratto alla mafia nel quartiere Brancaccio. La vasta area sarà destinata all’edificazione di una chiesa parrocchiale, con centro sportivo polifunzionale, intitolata a don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56° compleanno. All’incontro erano presenti anche l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo e il prefetto Giuseppe Caruso, che nella seduta del 26 febbraio aveva deliberato la destinazione al comune di Palermo del terreno di via Fichidindia, facente parte della società confiscata e in liquidazione alla Ienna Giovanni srl, per essere assegnato alla curia vescovile che lo terrà in commodato d’uso per 99 anni. Subito dopo Orlando lo ha consegnato alla diocesi di Palermo, e poi, come da programma, alla parrocchia di Brancaccio.

“Quest’atto ci aiuta ad essere meno indegni nel ricordare don Pino Puglisi – ha detto il sindaco -. La Sicilia non è fatta soltanto di persone che uccidono, ma da persone che si vogliono dare una seconda chance perché legati ad una cultura di vita e non di morte”.

Ricordare don Pino Puglisi, questo è l’obiettivo che accomuna una delle numerose iniziative previste nel calendario, nei giorni prima della beatificazione del sacerdote. Il suo sacrificio e la missione è stata quella di sottrarre quanta più manovalanza giovanile all’organizzazione di Cosa nostra, guidando molti ragazzi all’acquisizione di un’istruzione e di un mestiere. Il prefetto Giuseppe Caruso ha ringraziato Orlando per l’impegno dimostrato: “Un grazie sentito alla sensibilità che ha avuto il sindaco nell’accettare e nel patrimonializzare questo terreno. Grande impegno – aggiunge – hanno dimostrato anche le istituzioni impegnate all’unisono che hanno consentito di trovare il cavillo giuridico che consentisse l’edificazione della chiesa voluta da don Pino Puglisi”.

Contestualmente, il cardinale Paolo Romeo ha chiarito quale fosse in realtà l’obiettivo del sacerdote, nella realizzazione di un progetto che aveva già in mente: “Don Pino Puglisi voleva cambiare il volto del quartiere Brancaccio – ha detto – e si riferiva a un complesso parrocchiale che rispondesse alle esigenze del quartiere e quindi a tanti tipi di servizi che noi vorremo realizzare. Si offriranno tante opportunità ai giovani e alle famiglie – precisa Romeo – e sarà un luogo di serenità, di incontro e di costruzione della comunità”. Il cardinale ha infine ringraziato il prefetto Caruso per aver sostenuto con impegno e audacia tante persone, nelle tante difficoltà incontrate prima che si arrivasse alla cerimonia della beatificazione.


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