Tutto da rifare. Il processo sui presunti brogli alle elezioni comunali di Palermo del 2007 deve ricominciare dall’inizio. Stamane il gup del tribunale di Palermo, Ettorina Contino, ha accertato un vizio di procedura che azzera il contatore e dà appuntamento al prossimo ottobre. Il processo, che si celebra con rito abbreviato, vede imputati sei presidenti di seggio che avrebbero manomesso grossolanamente le schede elettorali.
La questione nasce dall’istanza di costituzione di parte civile da parte di due cittadini palermitani. Secondo la legge del 1960, per questo tipo di reato, possono ritenersi parte lesa tutti gli elettori del comune di Palermo, per cui il Municipio deve dare avviso della possibilità attraverso pubblici proclami: pubblicazioni sui giornali e sulla gazzetta ufficiali e altre forme di pubblicità. Ciò non è avvenuto per cui il processo è stato dichiarato nullo.
Ma se la legge in questione consente ai cittadini di essere considerati parte lesa, d’altra parte accorcia il periodo di prescrizione a due o tre anni. Va da sé che, paradossalmente, più cittadini chiederanno la costituzione di parte civile, più i tempi del processo si allungheranno avvicinandosi alla prescrizione.