BRONTE (CATANIA) – Mancano i ginecologi ed il Punto nascite dell’ospedale Castiglione-Prestianni di Bronte chiude. La questione è abbondantemente nota e ieri pomeriggio il primo cittadino Pino Firrarello ha chiamato tutti a raccolta per scongiurare quella che potrebbe essere una chiusura definitiva.
Un’assemblea con diversi rappresentanti istituzionali, con i vertici dell’Asp, con i sindaci del comprensorio ma che ha visto anche la partecipazione di semplici cittadini.
Tanti i Comuni interessati
Una vicenda che non riguarda solo e soltanto Bronte ma quantomeno anche i Comuni vicini. Tant’è che presenti per c’erano anche i primi cittadini di Randazzo, Maletto, Cesarò, Maniace, Santa Domenica Vittoria, San Teodoro e Floresta.
“Abbiamo perduto la psichiatria con la scusa di fare i lavori e poi non è stato più riaperto. Abbiamo perduto l’urologia. Non avevamo grandi cose ma quello che avevamo era il minimo per fare lavorare un ospedale di periferia che non è a ridosso della città – ha spiegato il primo cittadino Pino Firrarello -.
Chi viene dai Comuni limitrofi deve già fare strada per arrivare a Bronte.
Cosa c’è da spiegare per far capire l’importanza della riapertura del Punto nascite?”.
L’intervento delle istituzioni
Ad oggi, una partoriente in caso d’urgenza viene trasportata in ambulanza da Bronte e condotta all’ospedale di Biancavilla per dare alla luce il proprio pargolo.
“La nostra presenza qui rappresenta il momento di difficoltà ma anche l’impegno che il Governo regionale vuole mettere in campo. Ho già fatto presente ai vertici dell’Asp la vicenda: mi è stato garantito che si sta tentando di recuperare il personale necessario”, ha chiosato l’assessore regionale Andrea Messina.
Nel corso dell’assemblea ha preso la parola anche il deputato nazionale e componente della Commissione parlamentare alla Sanità, Francesco Ciancitto: “Sono a fianco di questa battaglia. Il Punto nascite deve riaprire in modo completo per garantire la massima sicurezza: il Governo nazionale ha fatto la sua parte, ora – come ho avuto modo di ribadire più volte – occorre una seria pianificazione per evitare situazioni come quella che si sta vivendo a Bronte”.
Il punto di vista dell’Asp
Dal canto suo, il commissario dell’Asp 3 Maurizio Lanza, non si è sbilanciato spiegando la difficoltà del momento: “Occorre definire i compiti dei tre ospedali, Bronte, Biancavilla e Paternò, che ricadono su questa dorsale e che in alcuni casi offrono gli stessi servizi: c’è una migrazione di personale dalla periferia alla città. I grandi ospedali espletano bandi per assumere ed il personale medico, come detto, va verso la città. Il Punto nascite di Bronte? Al momento non possiamo definire una data per la sua riapertura”.
Insomma, la soluzione è ancora lontana.