Bronte, verso la chiusura |la tenenza della Finanza - Live Sicilia

Bronte, verso la chiusura |la tenenza della Finanza

Il primo ottobre la Tenenza dovrà ammainare le bandiere. Il sindaco Calanna: “Se è un problema di locali, li troveremo noi”. I parlamentari M5S annunciano battaglia.

BRONTE – Punto di primo intervento pediatrico, Punto nascita, Ufficio del Giudice di Pace e ora anche la Guardia di Finanza. A Bronte sembra ormai essersi innescato un effetto domino che, una dopo l’altra, sta facendo cadere non semplici tessere ma servizi importanti per la collettività. E la neo amministrazione Calanna, a poco più di un mese dall’esito elettorale, si trova a dover affrontare un’estate rovente nel tentativo di salvare il salvabile.

Chiuso dal primo luglio il PIP, prevista per il 30 settembre la soppressione del Punto nascita dell’ospedale Castiglione-Prestianni, in forse il destino dell’Ufficio del Giudice di Pace, a vacillare è ora la Tenenza delle Fiamme Gialle la cui chiusura, prevista per l’uno agosto, è stata prorogata al primo ottobre. Un provvedimento giunto dal Comando Generale e di cui il sindaco sta attualmente cercando di capire le motivazioni. Una fase interlocutoria necessaria, afferma il primo cittadino, onde evitare discussioni fine a se stesse e inutili allarmismi. Questa la spiegazione data per il mancato inserimento dell’argomento tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio, durante il quale a sollevare la questione (ma come comunicazione) è stato invece il consigliere Vittorio Triscari.

“Il Comune ha tutto l’interesse al mantenimento di un presidio di legalità. Laddove dovessimo sapere, come sembra, che il problema è il mantenimento dei locali, allora li troveremo, ma prima di allora è inutile cercarli”. Rassicurazioni per una possibile sede giungono dal sindaco, il quale però ammette l’impossibilità per il Comune di far fronte a eventuali esborsi. Nonostante un attivo di 630 mila euro risultato dall’ultima verifica di cassa, la mancanza di fondi è data infatti per certa in quanto, come spiega lo stesso Calanna, questo attivo “significa che c’è la copertura per gli impegni di spesa che sono stati presi. E noi non sappiamo se in precedenza ne sono stati presi per 630 mila euro. Inoltre, rispetto all’anno scorso, abbiamo 455 mila euro in meno di trasferimenti statali, quindi dovremmo cercare di garantire gli stessi servizi, a cui vorremmo dare uno standard qualitativo più elevato, pur con meno risorse”.

Una volta ammainate le bandiere della Tenenza, per Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa, i presidi più vicini diventerebbero la Compagnia di Riposto e la Tenenza di Paternò. “Ad oggi non abbiamo un problema nuovo – dice il primo cittadino – Abbiamo tutti problemi ereditati, ma li affronteremo con metodo”. Battesimo non facile per la nuova amministrazione impegnata, dentro e fuori, a gestire più turbolenze. A pendere come spada di Damocle le scadenze non troppo lontane rispetto alle quali, nelle parole del sindaco, secondaria diventa anche la formazione di una Giunta per il cui quarto nome, afferma Calanna, “potrei anche guardare all’esterno”.

La denuncia contro l’imminente chiusura arriva anche dal Movimento 5 Stelle, che con il deputato Gianluca Rizzo ha già presentato una interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati, chiedendo al Governo di sospendere l’ordine di chiusura e di ricevere adeguate garanzie per i militari che prestano servizio nella Tenenza e le loro famiglie. “Uno dei pochi deterrenti per combattere l’illegalità, il lavoro nero, la contraffazione in questo territorio è dato proprio dalla presenza delle fiamme gialle”. A fare eco al deputato regionale Francesco Cappello anche la grillina Valeria Franco che dalle fila del Consiglio brontese ha ribadito l’assurdità di una decisione contro la quale si annuncia battaglia.

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