La giunta comunale di Palermo dà il via libera alla rivoluzione della burocrazia di Palazzo delle Aquile. Il provvedimento, già annunciato nei giorni scorsi, è stato ufficialmente adottato oggi dall’amministrazione Orlando e lunedì verrà presentato in conferenza stampa.
Ma, secondo quanto già anticipato dal primo cittadino, la mini-rivoluzione dovrebbe riguardare le aree dirigenziali, prevedendo così un solo dirigente coordinatore per ogni assessorato. Una bella novità che nelle intenzioni di Palazzo delle Aquile permetterà sia di ridurre il numero delle posizioni apicali, con un risparmio non indifferente per le casse comunali, sia di porre rimedio alla penuria di dirigenti, specialmente di quelli tecnici. D’ora in poi quindi ci sarà un dirigente coordinatore per ogni assessorato, al di là delle deleghe, più due alle dirette dipendenze del sindaco. Dodici in tutto, quindi, al posto dei 14 attuali, con competenze più definite che permetteranno così ad ogni componente della giunta di affidarsi a un solo dirigente che coordini gli uffici di diretta dipendenza. Per lunedì, inoltre, la giunta dovrebbe varare anche il piano definitivo per Mondello.
Capitolo società partecipate. Le assemblee dei soci, convocate per ieri e oggi, sono andate praticamente tutte deserte, lasciando così in sospeso la questione dei bilanci. Una scelta che l’assessore Cesare Lapiana ha motivato con l’esigenza “di controllare, mediante gli Uffici della Ragioneria, eventuali disallineamenti fra i bilanci delle stesse Aziende ed il Bilancio del comune”. I conti delle aziende, in effetti, non sono propriamente in salute. Basti pensare che solo Palermo Ambiente e Amg risultano in attivo, mentre Amat, Amap, Amia o Gesip sono tutte in rosso. Ma il rinvio permette all’amministrazione di prendere anche tempo per il rinnovo dei cda, aspettando magari che si definiscano meglio le alleanze in vista delle regionali. Anche perché solo all’Amat il presidente ha deciso di fare un passo indietro: gli altri sono ancora tutti lì, in attesa di confrontarsi con il sindaco.
La questione più urgente, però, è quella di Amat dove le dimissioni di due componenti del cda su tre hanno fatto decadere, a norma di statuto, l’intero consiglio. Giuseppe Giordano, vicepresidente facente funzione, può agire solo per l’ordinaria amministrazione, costringendo l’azienda, di fatto, all’immobilismo finché non verrà nominato il nuovo cda. Lo spoil system, quindi, sembra rinviato di qualche mese. “Ritengo che se il Professor Orlando vuole dimostrare alla città di volere creare un clima di dialogo – dice il consigliere comunale del Pdl, Giuseppe Milazzo – dovrebbe valutare i singoli cda delle aziende sulla base dei risultati ottenuti e non sull’onda di un clima da resa dei conti”.