PALERMO – Una Ferrari 488, un lingotto d’oro da un chilo, orologi Rolex, un appartamento di 62 metri quadrati del valore di 800 mila euro a Montecarlo, persino una pasticceria per deliziare i palati esigenti dei clienti del Principato di Monaco.
Tutto comprato, secondo l’accusa, con i soldi della Cogesi volutamente mandata in bancarotta dopo avere ottenuto commesse pubbliche per lo smaltimento dei rifiuti nei comuni di Partinico, San Piero Patti, Giuliana, Terrasini, Piana degli Albanesi e Termini Imerese.
La Procura di Palermo non ha dubbi: i cugini Michele e Stefano Lo Greco, e la compagna di quest’ultimo Valentina Mangano avrebbero pilotato il fallimento della società. E quando arrivò il crac gli indagati programmavano di ripetere il piano con un’altra impresa.
“Questa azienda è un morto che cammina, che si fa?”, chiedeva il commercialista di famiglia e Stefano Lo Greco tagliava corto: “Si vende”. Era il 2019 ed era arrivata l’esclusione della Cogesi dall’elenco delle ditte autorizzate a lavorare con i rifiuti.
Gli indagati hanno vissuto nel lusso, lasciandosi dietro una scia di debiti. Alla fine il buco supera i 2,5 milioni di euro. A tanto ammonta la cifra dovuta ad enti previdenziali, fornitori, dipendenti e fisco.
“Porto tutti i soldi là, bello là non si pagano le tasse”, diceva Stefano Lo Greco, manifestando il sogno di trasferirsi a Montecarlo dove avevano comprato un appartamento e avviato una pasticceria. Sono solo due degli investimenti che hanno fatto scattare l’ipotesi di autoriciclaggio.
Oltre alla Ferrari, comprata a Roma per 180 mila euro, ad esempio ci sono i 191 mila euro spesi da Mangano in una gioielleria a Palermo per compera Rolex e un lingotto d’oro che da solo vale 41 mila euro. Ma di orologi ce ne sarebbero altri. Pezzi che arrivano a valere singolarmente anche 70 mila euro.
Se ne parla nelle intercettazioni, ma carabinieri e finanzieri annotano: “Cinque scatole di Rolex vuote con certificati originali e nome del proprietario: Valentina Mangano”. Insomma degli orologi non c’è traccia.
“Qui girano tutti in Ferrari e noi sembriamo marocchini con questo Suv”, diceva Michele Lo Greco a Valentina Mangano. Le cose sarebbero presto cambiate tanto da potersi permettere ben altri mezzi di trasporto: “Quattro persone… in elicottero o come meglio disponibile, perché ho urgenza di andare là”, chiedeva Stefano Lo Greco.
Forse progettava il modo per spostarsi e trasportare il tesoretto a Montecarlo. Gli investigatori sono convinti che ci siano riusciti, nascondendo soldi e gioielli in conti correnti e cassette di sicurezze.