Caccia all'uomo: | furto vero o simulato? - Live Sicilia

Caccia all’uomo: | furto vero o simulato?

L'abitazione di Mirko Vicari

È stato davvero un ladro ad uccidere Mirko Vicari oppure la casa a soqquadro è stata una messinscena?

PALERMO – La caccia all’uomo è aperta. Con un interrogativo pesante: è stato davvero un ladro ad uccidere Mirko Vicari oppure quella della casa a soqquadro è stata una messinscena?

Si parte dal silenzio della gente di via Scillato. Che nulla abbiano sentito i residenti della strada appare inverosimile agli investigatori. Allora delle due l’una: è il silenzio tipico di chi preferisce non avere alcun dialogo con coloro che indossano una divisa oppure proteggono qualcuno? Hanno visto o addirittura conoscono l’omicida e tacciono. Non sarebbe la prima volta l’assassino cerca di inscenare un furto per distrarre l’attenzione degli inquirenti. Per spingerli a cercare il colpevole fra i ladri e non fra i nemici della vittima.

Perché di nemici la vittima potrebbe averne avuti. Il suo era un lavoro difficile, a contatto con chi non accetta le regole e si scontra a muso duro con chi vuole farle rispettare. E poi c’era di mezzo la divisa, che in certe zone della città resta un ostacolo da aggirare o addirittura da togliere di mezzo. Via Scillato è una strada del rione Altarello dove vive tanta brava gente che lavora e fatica. Al contempo, però, è una zona dove la sacca di povertà alimenta il reclutamento dei picciotti di Cosa nostra.

Va, però, considerato il particolare momento di crisi economica che può spingere anche un ladro a superare il limite. Il limite di tentare un colpo alle due di pomeriggio, in una stradina stretta, dove basta allungare un braccio dal balcone di una casa per toccare la facciata della palazzina di fronte. Di credere possibile, e forse lo è, di uscire da un’abitazione altrui con un televisore e una macchina fotografica tra le braccia sotto gli occhi di tanta gente. Agli uomini della sezione Omicidi, guidati da Carmine Mosca, il compito di dare un volto all’assassino. Come punto di partenza, si batte il sottobosco della microcriminalità.


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