CATANIA – Il Questore di Catania ha sospeso per 30 giorni l’esercizio pubblico denominato “Bar da Coco”, gestito da C. G., sito a Biancavilla, in via Vittorio Emanuele. Il provvedimento è scaturito a seguito di quanto emerso da un’operazione di polizia, svolta, lo scorso 17 aprile, da personale dipendente del Commissariato di Adrano. A conclusione di un’intensa attività info – investigativa e di una costante attività di sorveglianza delle zone e degli esercizi pubblici noti quali luoghi di spaccio di sostanze stupefacenti (l’interno di un bar), dalla quale era anche emerso che a molti avventori, accanto alla tazzina di caffè, veniva consegnato un involucro dietro pagamento di una banconota da venti (20) euro.
L’intervento di polizia ha consentito di rinvenire 39 involucri che, contenevano sostanza stupefacente presumibilmente del tipo cocaina; inoltre, nascosta sotto al bancone del bar è stata rinvenuta la somma in denaro, pari a 210 euro, in banconote di vario taglio e altra sostanza stupefacente presumibilmente del tipo marijuana, custodita dentro una busta di plastica.
L’operazione ha portato quindi all’arresto del gestore del bar e del suo fornitore. Si tratta del secondo provvedimento di sospensione emesso dal Questore di Catania, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, nei confronti del suddetto esercizio, per il ripetersi dei gravi fatti che avevano già determinato l’adozione del primo provvedimento.
L’attività, infatti, era stata già sospesa per quindici (15) giorni atteso che all’interno dell’esercizio erano stati identificati soggetti, già noti alle forze dell’ordine, che risultavano quasi tutti segnalati quali assuntori di sostanze stupefacenti ed erano stati, inoltre, rinvenuti e sequestrati, anche in quell’occasione, 8 dosi di sostanza stupefacente, un bilancino di precisione, alcune bustine in cellophane trasparente con chiusura ermetica, nonché banconote di piccolo taglio presumibilmente provento dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Erano state riscontrate anche numerose violazioni della normativa vigente per l’emergenza sanitaria in corso. Il titolare dell’attività era stato quindi arrestato, in flagranza, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché per detenzione abusiva di armi, atteso che, presso l’abitazione, deteneva una baionetta non denunciata alle Autorità. Al suddetto provvedimento aveva fatto seguito anche un avviso orale del Questore nei confronti del titolare dell’esercizio.