CATANIA – Dopo la pubblicazione del bando e la conseguente apertura dell’asta competitiva, la Sigi esprime la propria soddisfazione. Il bando, infatti, rappresenta una certezza e un punto fermo in questa complicata vicenda e azzera tutti i rumors e i pettegolezzi, da cui Sigi è accuratamente rimasta sempre aliena, dovendosi ora parlare solo di fatti e non di libere interpretazioni con scarsa aderenza alla verità. Si avvicina, finalmente, sempre più il giorno in cui la “passata” gestione poco virtuosa dovrà lasciare spazio a tutti quegli imprenditori, non solo a Sigi, che, partecipando alla competizione, mostreranno serietà e concretezza insieme all’immancabile passione.
I soci della Sigi vogliono esprimere un sentito ringraziamento al Tribunale di Catania e ai pre-Commissari Giudiziali di Finaria che con senso del dovere e del sociale e con la consueta perizia hanno posto le basi fondamentali e necessarie a salvare la storia del Catania e la matricola 11700. I consulenti della Sigi lavoreranno nei prossimi giorni per predisporre e presentare la documentazione richiesta dal bando nei termini previsti da quest’ultimo. Nello stesso tempo la futura governance si metterà a lavoro, senza perdere tempo, per essere pronta nel caso in cui la Sigi dovesse, come si auspica, risultare aggiudicataria; considerando anche che i ritardi imporranno con urgenza di occuparsi della procedura del Calcio Catania.
Con la speranza e l’auspicio che l’avventura del Catania nei playoff promozione prosegua nel migliore dei modi, la Sigi sta già cominciando a lavorare su tutti i passaggi imprescindibili per programmare la prossima stagione: scadenze federali, fiscali, accordi da chiudere e lavoratori da tutelare a prescindere dalla categoria di appartenenza. Nel caso in cui la proposta di Sigi dovesse risultare la migliore in campo, si lavorerà nell’esclusivo interesse del Catania e dei suoi appassionati. Se Sigi non risulterà aggiudicataria non potranno non essere riconosciuti i suoi meriti per aver posto, comunque, le basi del salvataggio non proprio a fronte di una, invece certamente dovuta, collaborazione dell’interlocutore.