Calenda contro l'Ars: "La Sicilia non deve più avere un Parlamento"

Calenda contro l’Ars: “La Sicilia non deve più avere un Parlamento”

La replica di Cirillo (Dc): "Nell'isola non ha consensi e lo sa"

MARINA DI PIETRASANTA (LUCCA) – Carlo Calenda, leader di Azione, torna ad attaccare l’Assemblea regionale siciliana. Lo fa in occasione di un’intervista condotta da Alessandro Sallusti sul palco della Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca).

Calenda contro le Regioni

Partendo dalle elezioni regionali in Toscana, Calenda afferma: “Sapete quale sarà il mio problema di non partecipare alle elezioni in Toscana? Quello di non poter distribuire posti di sottogoverno, perché quella roba là tiene in piedi i partiti. Andatevi a vedere e quanta gente del Pd lavora in Emilia Romagna o in Toscana nelle società partecipate. Quella roba là è uno schifo fatto coi soldi vostri. E non cambia in Lombardia”, dove “c’è la Lega”.

Calenda contro l’Ars

Calenda ha detto che “le Regioni vanno combattute perché sono diventate un centro di contropotere e di gigantesco clientelismo oltre ogni idea. Vanno disarticolate, gli va levata la gestione dell’acqua, le municipalizzate devono essere accorpate”. E poi, ancora ha attaccato: “Alcune Regioni vanno proprio sciolte e commissariate con un prefetto”. Ad esempio, ha concluso, “la Sicilia non deve mai più avere un Parlamento regionale.

Cirillo: “Calenda in Sicilia non ha consensi”

A Calenda risponde con una nota Stefano Cirillo, segretario regionale della Democrazia cristiana: “Il Delirante Carlo Calenda – scrive Cirillo – ancora una volta, non riesce a trattenersi dall’attaccare la Sicilia. Dopo aver chiesto di cancellarne l’autonomia speciale, oggi arriva addirittura a sostenere che la Regione andrebbe sciolta e commissariata “per sempre”. Non è una proposta politica: è un’ossessione”.

“Eppure – continua Cirillo – proprio in Sicilia è stato eletto senatore. Ha chiesto e ottenuto i voti dei siciliani, salvo poi insultarne la storia e le istituzioni, che sono parte integrante della Repubblica italiana. Una coerenza davvero singolare ,prendersi i consensi e poi sputare sul popolo che glieli ha dati”.

“Se davvero il problema fossero i sistemi di potere locali – scrive ancora Cirillo – avrebbe il coraggio di denunciare con la stessa durezza Lombardia, Toscana o Lazio. Ma no , per Calenda il bersaglio facile è sempre il Sud, sempre la Sicilia, usata come capro espiatorio per i suoi sproloqui moralizzatori”.

“La verità – conclude il segretario Dc – è che in Sicilia Calenda non ha più alcun consenso, e lo sa. Qui ci mette piede solo in campagna elettorale per chiedere voti, salvo poi ricordarsi della nostra terra solo per denigrarla. E allora forse non è la Sicilia ad avere un problema , ma è Calenda ad avere un problema ancora una volta con la Sicilia”.


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