CALTAGIRONE – Nove mesi al governo di uno dei comuni “più dissestati d’Italia” senza bilancio dal 2012 e reduce da un lungo commissariamento dopo la mozione di sfiducia al sindaco uscente. Un proemio all’elezione di Gino Ioppolo a sindaco di Caltagirone di certo non ben augurante e che ha concentrato ogni atto amministrativo alla ricerca di soluzioni veloci ma definitive al male che ha rischiato di distruggere e per sempre la città di Sturzo, Scelba e Milazzo. Lo incontriamo nel suo ufficio a Palazzo dell’Aquila a nove mesi dal suo insediamento, tempo utile, a nostro avviso a chiedere cosa sia riuscito a partorire la sua giunta dal giorno della sua vittoria alle scorse elezioni amministrative. La prima domanda però la rivolgiamo al Sindaco traendo spunto dalla notizia dell’ultimo raid vandalico che ha visto interessata la piscina comunale. Non un semplice atto di distruzione e danneggiamento ma forse un segnale che qualcuno ha voluto indirizzare all’amministrazione comunale o ai nuovi gestori della piscina e che ci ha dato spunto per iniziare a parlare di ciò che è stato fatto e su ciò che l’amministrazione intende fare nel prossimo futuro.
Sindaco Ioppolo, questa piscina non “sa da aprire”?
“Noi l’abbiamo trovata chiusa e più volte vandalizzata. Dal nostro insediamento abbiamo da subito cercato le soluzioni più adeguate e veloci atteso che non era per nulla vero che sarebbe bastato riaccendere i motori per rimetterla in funzione. Ad una prima stima dell’ufficio tecnico comunale che immediatamente chiesi di espletare, l’ufficio quantificò in oltre 300.000 euro l’intervento minimo per rifunzionalizzarla. Non era possibile nei primi mesi di questa amministrazione stornare 300.000 euro dalle casse del comune quando erano ancora 5 gli stipendi arretrati dei dipendenti comunali, diverse centinaia di migliaia di euro il debito del Comune nei confronti delle Cooperative Sociali e zero la somma disponibile per interventi nel sociale. Abbiamo pensato allora di attivare le procedure per la rifunzionalizzazione, la manutenzione straordinaria, l’ammodernamento, l’adeguamento alle nuove normative tecniche e abbiamo pubblicato un bando. E’ stato aggiudicato nei giorni scorsi e nel frattempo ulteriori atti di vandalismo mirato hanno ulteriormente messo in crisi la struttura”.
I termini non sono mai casuali, ha detto vandalismo mirato?
“Vandalismo mirato è un concetto assolutamente tecnico. Ultimamente non c’è stato sottrazione o trafugamento ma danneggiamento al cuore dell’apparato elettrico che genera la corrente per far funzionare l’impianto. Le faccio un esempio: se io la invito a casa per un drink la faccio entrare in salotto, lei non saprà mai dov’è il quadro elettrico della mia casa, e se lei dovesse conoscere il sito esatto del quadro elettrico della mia casa vuol dire che conosce molto bene la mia casa, sino nei dettagli. Mi sembra questa una considerazione di carattere del tutto naturale. Può darsi ci sia qualcuno che abbia l’interesse a far ritardare uno degli obiettivi che l’amministrazione comunale sta dimostrando di poter raggiungere e perfezionare”.
Oltre alla riapertura che pare sarà imminente quale altro dato vuole sottolineare a chiusura di questa annosa vicenda che ha visto la città impossibilitata ad usufruire di un bene pubblico e importante come la piscina comunale?
“La ciliegina sulla torta oltre al recupero e alla riapertura della piscina sarà un importo di 12 mila euro annui che saranno incassati dal comune a fronte del denaro, credo circa 120.000€ l’anno che il comune forniva alla cooperativa che gestiva l’impianto. Ciò dimostra oggettivamente e realisticamente come la piscina non soltanto può auto mantenersi ma soprattutto offre la possibilità di creare ricchezza, posti di lavoro e reddito. Se a qualcuno dispiace, si rassegni noi proseguiremo sulla nostra strada”.
Un bel risparmio e un discreto guadagno se non economico di immagine certamente, ma su altri e più complessi numeri lei e la sua giunta di governo si è scommessa. Ricordiamo che Caltagirone non ha un bilancio da 5 anni.
“Sono stati necessari questi 9 mesi per arrivare alla proposta della Giunta al Consiglio Comunale di riequilibrio contabile del bilancio. Un’impresa che sembrava impossibile molto faticosa, che era l’obiettivo primario e fondamentale di questa amministrazione come lo sarebbe stato per qualunque amministrazione eletta lo scorso anno. Questo era un ente senza bilancio, un ente senza bilancio non può funzionare e questo era un ente che non funzionava da troppi anni. Caltagirone ha rappresentato la situazione contabile e finanziaria più grave fra tutti i comuni italiani. Vi invito ad andare al Ministero degli Interni dove io sono andato più volte in questi mesi per parlare con i dirigenti e i funzionari del dipartimento del controllo sulla finanza locale, lei apprenderebbe come Caltagirone sia considerato il caso più grave. Nessuna altra città ha avuto la sventura di trovarsi davanti ad una situazione per la quale per 5 anni consecutivi nessuno è stato in grado di redigere un bilancio stabilmente riequilibrato. Ci siamo riusciti con rigore, nell’applicazione dei criteri contabili e delle metodologie contabili e ci siamo riusciti guardando anche al futuro cioè tentando di mettere in sicurezza i conti del comune anche per i prossimi anni. Non ci saremmo riusciti senza la competenza la dedizione del dottore Giaconia (assessore al bilancio n.d.r.) che ha dimostrato, come avevo previsto, di essere all’altezza di un compito così complesso e di saper padroneggiare i numeri come nessun altro”.
Dissesto dunque, un brutto ricordo?
“Il Comune è già uscito dal dissesto, la delibera che la Giunta Municipale ha adottato qualche settimana fa è una delibera perfettamente in linea con i principi contabili più rigorosi. Tenga conto che abbiamo operato ad una manovra finanziaria che non ricadesse sulla testa dei nostri concittadini con ulteriori spremiture fiscali e tributarie. Rimane l’appello ai nostri cittadini di pagare puntualmente o il più puntualmente possibile i tributi locali perché veda, giusto per fare chiarezza, lo Stato riduce gli stanziamenti e non è puntuale nei trasferimenti siamo a fine Aprile e la Regione siciliana ancora non ha il proprio bilancio, per questa ragione ancora nessun euro di trasferimenti i comuni hanno percepito dalla Regione”.
Sulle aliquote ci sono notizie positive come ad esempio quelle per il suolo pubblico? Lo chiedo perché in molti fra gli esercenti si preparano ad affrontare la stagione estiva con il dubbio se affrontare questa spesa oppure no. Il balzello in questi anni è stato salatissimo.
“Abbiamo dato mandato all’Ufficio Tecnico e all’Ufficio di Ragioneria di verificare senza che ciò produca danno al Comune, l’abbattimento al 50% di questi oneri, anche qui mi spiego meglio con un esempio. Se io pretendo 1000€ l’anno per occupazione di suolo pubblico ma nessuno richiede il suolo pubblico perché troppo alto l’onere da versare, io non ho fatto un buon servigio al mio Comune, nonostante formalmente abbia applicato il massimo possibile, anche se è un onere che deriva dal dissesto. Se io recupero però da dieci contribuenti 500€ dimezzando il costo di 1000€ previsto avrò incassato 5000€. Questo stanno approfondendo gli uffici, noi adotteremo una delibera per dare il massimo impulso possibile alle attività economiche abbattendo gli impegni finanziari che queste devono assumere nei confronti del comune. Ciò servirà a rivitalizzare la città e soprattutto il centro storico”.
A proposito, Caltagirone rimane una delle poche città dove il centro storico è aperto al traffico, sarò diretto perché lo chiedono in molti e perché Caltagirone, città a vocazione turistica lo meriterebbe per uniformarsi alle altre città che da anni hanno deciso di rendere pedonali gli spazi più importanti delle proprie città. Il Centro Storico verrà mai chiuso al traffico?
“Abbiamo tolto la possibilità di parcheggio in alcune parti del Centro Storico, pochi posti ma che offendevano la bellezza del cuore della nostra città, così continueremo a fare e nelle prossime settimane non parlo neanche di mesi, daremo alla città il nuovo piano del traffico che dovrebbe poter avere due grandi novità che non voglio anticipare ma che riguardano proprio il Centro Storico e il triangolo delle vie Giorgio Arcoleo, Viale Principe Umberto e Viale Principessa Maria Josè. Una gliela voglio però anticipare, la chiusura delle piazze, per il resto dovrete attendere qualche settimana”.
Un ultima domanda vorrei porgerla per ciò che concerne la pulizia della città collegandomi così a ciò che ha appena detto circa la vocazione turistica di Caltagirone. E’ indubbio come negli anni il senso civico sia diminuito e come alcune azioni di controllo e regimentazione di alcuni fenomeni siano miseramente falliti. Sulla raccolta differenziata Caltagirone non vanta alcun primato e la città è spesso invasa da rifiuti speciali di ogni genere e in ogni luogo. Soluzioni?
“Abbiamo dato l’input verso la raccolta spinta differenziata porta a porta che coinvolgerà tutto il territorio dal primo di giugno frazioni comprese. E’ già partita la campagna di comunicazione che speriamo di incrementare con un video esplicativo e comunicativo su cui si sta lavorando. Su questo mi permetta di invitarla prossimamente perché è nostra intenzione comunicare in ogni modo alla città di questo importante ed epocale cambiamento che toccherà le abitudini di ciascuno.”