Catania – Il 2022 apre e chiude in una, e sicuramente unica, seduta l’attività del Consiglio camerale della Camera di commercio del Sud Est in una atmosfera surreale quasi quanto lo è stato vedere le strade di Catania completamente vuote alle 13.30 di un venerdì lavorativo. Quella di ieri (venerdì 14 gennaio 2022) potrebbe essere la prima e l’ultima seduta di un ente fantasma che nella realtà non esiste più. La Super Camera del Sud Est formata dall’unione delle camere di Catania, Siracusa e Ragusa a settembre 2017 ha finito la sua strada il 31 dicembre 2021 con gli effetti dell’emendamento presentato dall’onorevole Stefania Prestigiacomo (prima firmataria), e approvato, con il Decreto Sostegni Bis, a luglio 2021.
Il Consiglio inizia alle 11.30 con 22 componenti (su 30), tra i pochi presenti e chi è collegato da remoto, e si conclude alle 13.35. Due i punti all’ordine del giorno che richiedevano l’approvazione del Consiglio: il verbale della seduta precedente (passato con 18 Sì e 4 astenuti) e il bilancio di previsione 2022 (passato con 16 Sì, 4 astenuti e 2 assenti).
A tenere banco per tutto il resto del tempo è stata la relazione del presidente Pietro Agen che ha illustrato ai componenti le novità sulla Camera iniziando dalla delibera approvata dalla giunta regionale il 29 dicembre che “è in sé di indirizzo e se la legge nazionale aveva una sua componente di chiarezza, la delibera regionale ci lascia molto ma molto perplessi perché dissente su quanto disposto dalla Legge nazionale. E poi perché auspica, all’interno della regione, di una quinta camera di commercio”. Occorre più del dissenso per ribaltare l’efficacia di due leggi nazionali: Sostegni-bis con cui si dispone il nuovo accorpamento di Siracusa e Ragusa con Caltanissetta, Agrigento e Trapani; e la Legge Madia con cui si stabiliva, in 60, il numero massimo di Camere di Commercio in Italia.
“Abbiamo titolo – continua Agen – a proseguire l’attività per fare in modo che eventuali commissari si ritrovino con le carte in regola. In più, il 15 novembre è stato istituito il collegio dei revisori dei conti che ci autorizza, e invita, a votare il bilancio preventivo”. Il nuovo collegio straordinario, nominato per assicurare la continuità amministrativa dell’Ente camerale è composto da Giovanni Perino (presidente), Marco Fiorella ed Elena Pizzo entrambi componenti. La delibera di nomina è stata fatta dall’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano che ha firmato il decreto il 12 novembre 2021.
Tutte le lettere che abbiamo inviato a settembre, alla Regione e al ministero, sono rimaste senza risposta, ma bisogna aggiungere che senza risposta è la nomina dei commissari che l’emendamento Prestigiacomo prevedeva come il fatto che le due Camere di Siracusa e Ragusa non sono (ancora) state accorpate a quella di Caltanissetta-Agrigento-Trapani.
Se il 31 dicembre doveva essere la dead line, l’inizio del nuovo anno non ha portato novità, mentre nel piatto i problemi si sommano. Soprattutto quelli concreti e collegati a scadenze fisse come gli stipendi. Chi deve pagare gli stipendi dei dipendenti di Siracusa e Ragusa? E le pensioni?
“Abbiamo deciso di chiedere – prosegue Agen – tramite avvocato se dobbiamo pagare oppure no, ma spetterebbe a Caltanissetta pagare. Al contempo sarebbe utile sapere di chi sono adesso dipendenti il segretario generale Condorelli e il dott. Cappellani. Non siamo Schettino, ma qualcuno ci deve dire cosa fare”.
Il problema pagamento-stipendi è solo la punta dell’iceberg, la gestione ordinaria prevede anche altri aspetti che, per quanto piccoli, hanno bisogno di risposte immediate. E se una pratica di malattia Covid non può aspettare, la richiesta di un salone per un evento sicuramente sì.
E la privatizzazione dell’aeroporto? Difficile rispondere con una sillaba secca, di certo ci sono ancora dei passi da compiere dopo l’ultimo step di oggi: mancano ancora i commissari che il Mise e la Regione Siciliana devono (dovrebbero?) nominare congiuntamente e manca la concretezza dei nuovi accorpamenti. E ancora, il decreto di nomina del collegio straordinario dei revisori dei conti andava collegato alla pressoché defunta Super Camera del Sud Est oppure no?