Camera di commercio, verso |la diffida all'assessore Vancheri - Live Sicilia

Camera di commercio, verso |la diffida all’assessore Vancheri

Oggi, i rappresentanti di dieci organizzazioni datoriali catanesi si incontrano per illustrare le iniziative intraprese relativamente al mancato insediamento del consiglio dell’ente camerale, sotto gestione commissariale da oltre tre anni.

ente camerale etneo
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CATANIA – L’appuntamento è stamattina alle 10.30, presso l’hotel Excelsior di Catania. È qui che i rappresentanti di dieci organizzazioni datoriali catanesi terranno una conferenza stampa per illustrare le iniziative intraprese relativamente al mancato insediamento del consiglio dell’ente camerale etneo che si trova sotto gestione commissariale da oltre tre anni. Dal 5 luglio 2012 per essere esatti, quando Pietro Agen finì il suo mandato come presidente dell’ente camerale.

Stamattina, in un incontro di certo inusuale per il numero di sigle, saranno presenti i rappresentanti di Confesercenti, Confimprese Italia, Confindustria Catania, Cna, Confartigianato, Federazione Armatori Siciliani, Upia – Casartigiani, Upla – Claai, Confcooperative e Legacoop. Il motivo è una protesta, che molto probabilmente si concretizzerà in una diffida formale contro l’assessorato regionale alle Attività produttive guidato da Linda Vancheri, che dal 25 maggio 2014 non ha ancora formalizzato la sostituzione dei 12 consiglieri dimissionari.

Un passaggio fondamentale per procedere all’insediamento del Consiglio camerale e quindi all’accorpamento tra le Camere di commercio secondo quanto previsto dalla legge. Ricordiamo che già Palermo ed Enna e Caltanissetta, Agrigento e Trapani hanno già provveduto a “mettersi insieme”. A oggi, rimangono in sospeso Ragusa, Siracusa, Catania e Messina che potrebbero, in base alla continuità territoriale costituire un ente unico con Catania come ente capofila almeno per numero di iscritti, con qualche contrappunto da parte di Messina che forse preferirebbe ancora costituire un unicum con la Camera di Reggio Calabria.

Dopo il parere richiesto al ministero dello Sviluppo Economico che ha riconosciuto la necessità dell’insediamento del Consiglio per passare alla fase successiva, l’immobilismo della Regione viene interpretato colpevole dalle organizzazioni datoriali.

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