La notizia d’agenzia, com’è giusto, è secca e descrive l’essenziale. E’ morto per un malore improvviso il geometra Roberto Canepa, padre di Camilla la 18enne morta il 6 giugno dell’ anno scorso dopo la somministrazione di una dose di vaccino anticovid di Astrazeneca. L’ uomo, 53 anni, si è sentito male nel tardo pomeriggio di ieri a Zoagli dove stava passeggiando con alcuni amici.
E’ l’ennesimo lutto ravvicinato che subisce la famiglia Canepa. Un mese dopo la morte di Camilla, deceduta per emorragia cerebrale, era morto il nonno della ragazza, Carlo Canepa, che era rimasto assai provato dalla scomparsa della nipote. Roberto Canepa lascia la moglie e Beatrice la sorella maggiore di Camilla.
Appunto, l’essenziale, la cronaca. Ma non non possiamo limitarci a questo, perché c’è da dire qualcosa di più. C’è il grande abbraccio per una famiglia così duramente provata dal dolore. Forse serve a poco, ma è bene che ci sia.
E c’è un pensiero, ammettiamolo, senza nessun riscontro, senza alcuna certezza, ma presente nella nostra angoscia. Il pensiero che, in un evento tanto atroce, quel dolore non sia del tutto estraneo. Come può reggere il cuore di un padre, quando si spegne il sorriso di una figlia? Restano i nostri abbracci. Anche se poco, è tutto quello che abbiamo.