PALERMO – Bandiere a mezz’asta, ma non solo. L’omicidio di Carmela Petrucci, la ragazza uccisa a coltellate per difendere la sorella dall’ex fidanzato, scuote Palermo e le sue istituzioni. E se il sindaco Orlando ha già annunciato per domani, giorno dei funerali, le bandiere a mezz’asta in scuole e uffici comunali, l’assessore alla Comunicazione Giusto Catania, a nome dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile, annuncia una campagna stampa contro il femminicidio e dice stop alle pubblicità sessiste.
“La vicenda è di per sé già drammatica, e abbiamo un profondo rispetto per il dolore della famiglia, ma lo è ancora di più se inserita in un contesto preciso: si tratta del 101esimo femminicidio dall’inizio dell’anno – dice l’assessore – e ciò deve spingerci a riflettere su un problema culturale importante: il nostro è un Paese impregnato da una cultura patriarcale e machista, che considera la donna un oggetto proprietario”.
Per questo piazza Pretoria sta studiando una campagna di comunicazione ad hoc, che partirà entro l’anno. “Ma attenzione – precisa Catania – non sono le donne il problema, bensì gli uomini che sono portatori di questa cultura. Sarà una campagna che trasmette valori, non autoreferenziale. Questo non è un problema solo di Palermo, ma di tutta l’Italia”.
Una cultura che, secondo il componente della giunta Orlando, si manifesta anche in alcune campagne pubblicitarie. “E’ imbarazzante che nostra città sia invasa da manifesti che sponsorizzano una compagnia telefonica mostrando corpi femminili – dice l’assessore – per carità, non sono un bacchettone, ma è un problema serio di civiltà legato all’uso sessista del corpo delle donne. Perché la campagna di comunicazione di una compagnia telefonica deve usare in questo modo il corpo delle donne? Ed è solo un esempio di un bombardamento di messaggi che utilizzano la donna come merce. E’ scandaloso”.
Palazzo delle Aquile pensa quindi a una sensibilizzazione delle agenzie di comunicazione: “La città chiede che non si utilizzino spazi pubblicitari cittadini per campagne che utilizzano questa cultura”, continua l’assessore che però precisa: “Ovviamente, non c’è alcun rapporto diretto di causa-effetto tra le campagne sessiste e il femminicidio, ma sono parte della stessa cultura che alimenta una certa propaganda, una modalità patriarcale che considera il corpo delle donne come una proprietà degli uomini”.
Ma l’amministrazione Orlando è pronta a spingersi anche più in là. “Quest’anno abbiamo aderito alla campagna ‘Italia sono anch’io’ con l’affissione di manifesti in via Libertà che raffigurano dei cittadini che chiedono il cambiamento della legge sulla cittadinanza – conclude Catania – chiederemo agli altri comuni che aderiscono alla campagna che la prossima sia contro il femminicidio. E il sindaco ha anche annunciato che conferiremo la cittadinanza onoraria a due nigeriane uccise a Palermo per la tratta degli esseri umani. Un altro segnale dell’attenzione che Palermo vuole dare alle donne e che continuerà a dare anche attraverso questa campagna di comunicazione e una sensibilizzazione dei privati”.