CATANIA – Se le altre associazioni studentesce avevano riconsciuto una certa positività nella prima gestione di Recca come guida dell’Università di Catania, per il responsabile di UDU Giuseppe Campisi il Magnifico ha fatto errori nella sua azione di governo accademico già dal primo mandato. “Un operato discutibile sin dall’inizio – afferma – il primo punto che contestiamo è l’introduzione di una norma che non consente di candidare circa 28.000 studenti alle elezioni universitarie”. Per Campisi questo ha causato “un calo di democraticità indebolita dalle decisioni del Rettore, poiché non ci sono leggi di riferimento che gli permettano di limitare l’elettorato passivo. Il regolamento universitario non permetteva a coloro che avevano cambiato corso di laurea di candidarsi, una regola – denuncia – che non rispetta il principio della democrazia».
“È un bilancio negativo. Non faccio nessuna differenza tra il primo mandato ed il secondo. I disagi per gli studenti non sono mancati. La diminuzione degli alloggi ha causato molti problemi per coloro che sono fuori sede. Il rapporto studente/ateneo – conclude Campisi– si è indebolito, soprattutto in questi ultimi anni, aggravato dalle decisioni di istituire le Facoltà a numero chiuso”.