PALERMO – È una crisi senza precedenti quella che attraversa la camera penale di palermo. Hanno rimesso il mandato il vicepresidente Salvino Pantuso, il segretario Barbara Giampino e i tre consiglieri Angelo Formuso, Dario Gallo e Antonello D’Acquisto.
Sono cinque dei nove esponenti del direttivo a cui non è per nulla piaciuta l’iniziativa del presidente Vincenzo Zummo che nella pagina Facebook della camera penale palermitana ha di fatto sponsorizzato la candidatura di alcuni avvocati in corsa per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine in programma a fine gennaio. Si tratta, però, della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono mesi che i consiglieri esprimono dissenso nei confronti della presidenza.
Pantuso parla di “decisione obbligata ed improcrastinabile innanzi alla conduzione personalistica ed autoritaria della Camera Penale di Palermo posta in essere dall’attuale presidente. Una scelta maggioritaria che certifica la gravità della situazione che si è determinata, assolutamente incompatibile con lo spirito e la dignità che hanno sempre contraddistinto la storia delle toghe di Palermo”.
Ecco i punti contestati in maniera dura da chi ha rimesso il mandato: “Assenza di collegialità nelle scelte”, “silenzio o voluto disinteresse sulle questioni dell’avvocatura locale e nazionale”, “laceranti divisioni e limitata inclinazione alla democrazia dialettica”, “declino dell’immagine e del prestigio della Camera penale divenuta un ‘carrierificio’ senza rappresentativa alcuna”.
