Caos Camere di Commercio, parla Pietro Agen - Live Sicilia

Caos Camere di Commercio, parla Pietro Agen

La vicenda rischia di complicarsi ulteriormente dopo le iniziative del Cga.

CATANIA Sulla vicenda delle Camere di Commercio siciliane, e di quella del Sud Est in particolare, la parola fine non è ancora stata scritta, ma le tre ordinanze emesse dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (Cga) per la Regione Siciliana ne sembrano il preludio.
Le ordinanze si riferiscono tutte al ricorso presentato dal ministero dello Sviluppo economico, diretto da Giancarlo Giorgetti, dalla presidenza della Regione Siciliana e dal suo assessorato di riferimento oltre che dalla Conferenza Stato-Regioni; portano la data del 15 giugno 2022 e un numero di protocollo progressivo: 238/2022 – 239/2022 – 240/2022.

E dicono tutte che si «respinge l’istanza cautelare, si fissa l’udienza di merito al 15 dicembre 2022 e si compensano le spese tra le parti». Cioè ben oltre la data di scadenza dell’attuale governance della Camera del Sud Est che si è insediata il 4 settembre 2017.

“In sostanza – ci dice Pietro Agen, presidente della Camera del Sud Est – il Cga dice al Tar “hai fatto bene”. La nostra governance scade a settembre e poi andremo in prorogatio. Ma questa scadenza coincide in buonissima parte, con il tempo, a disposizione della Regione Siciliana, per decidere le nuove aree territoriali. Ammesso che occorra cambiare quelle attuali”.


Nel frattempo la Regione andrà al voto e niente esclude che i protagonisti cambieranno in corsa e senza aver messo a segno un punto su questa vicenda, né sollevando un dubbio di incostituzionalità sulla norma né con una riassegnazione dei territori. Ed Agen lo dice a chiare lettere «se il presidente della Regione osasse, ogni tanto, decidere qualcosa ci tirerebbe fuori da tutti i problemi, perché la vera inadempienza è della Regione che non è stata capace di far valere la propria autonomia».

Presidente, perché ha parlato di prorogatio?
Lo prevede la legge per sei mesi. Se non è terminato l’iter. E per noi, quest’iter, non è nemmeno iniziato visto che non sappiamo quali sono gli organi che vanno al rinnovo. Per questo sosteniamo che la decisione della Regione è urgente. La cosa più grave è che eravamo a due passi dal risolvere la questione delle pensioni con un’operazione bancaria. Ma come e a che nome posso chiedere un mutuo a una banca? Lo faccio come Camera del Sud Est? Come Camera di Catania? Come Camera di Siracusa e Ragusa? Eppure un mutuo per le pensioni permetterebbe alla Camera di indire i concorsi necessari per assumere nuovo personale.

Questo rinvio pone dei limiti all’operatività della governance della Super Camera?
Assolutamente no. Anzi, è la quarta conferma che la magistratura dà alla nostra operatività.

Questa vicenda influisce sulla privatizzazione dell’aeroporto di Catania?
Il tentativo palese non sembrava quello di bloccare la privatizzazione, ma di gestire in proprio, come parte malata della politica, la privatizzazione. Non voglio generalizzare, ma qualche irriducibile continua con i ricorsi. Queste vicende sono la conferma che l’aeroporto va privatizzato al più presto per evitare queste sceneggiate. La politica non deve gestire, ma controllare. Un privato ha un’agilità che il pubblico non ha né può avere. E forse bisognerebbe riflettere sul perché gli unici aeroporti rimasti pubblici in Italia siano quelli di Palermo e Catania.

A che punto è la privatizzazione?
È stata definita l’ultima gara, ha vinto Mediobanca, nei prossimi giorni chiederò al CdA della Sac un’assemblea e di avere un confronto con Mediobanca per capire i tempi necessari. Dopo fisseremo con chiarezza i paletti e poi daremo il mandato per una gara a libero rilancio.
Monica Adorno

Le vicende dell’ultimo anno in poche righe
Facendo un brevissimo sunto della vicenda a luglio 2021 un emendamento, presentato dall’on. Stefania Prestigiacomo con il Decreto Sostegni-Bis, si disponeva che l’attuale Camera del Sud Est di Catania, Siracusa e Ragusa sarebbe stata smembrata lasciando Catania da sola e Siracusa e Ragusa accorpate con Trapani, Agrigento e Caltanissetta. Lo stesso emendamento affidava alla Regione Siciliana la decisione sui nuovi accorpamenti. Si arrivò a dicembre con un niente di fatto e a fine gennaio il ministero e la Regione, di concerto, nominarono due commissari per le due nuove Camere senza però costituirle davvero. Con il primo provvedimento firmato dai due commissari congiuntamente per la Camera del Sud Est – teoricamente inesistente – sono iniziati i ricorsi al Tar di Catania e di Palermo e tutti hanno segnato il punto a favore della governance della Camera del Sud Est. L’ultima sentenza, quella di fine aprile, ha scatenato il ministro Giorgetti che ha presentato ricorso contro i pareri emessi dal Tar davanti al CGA della Regione Siciliana.


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