PALERMO – Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha appena dato il via libera all’ordinanza predisposta dalla Regione sulla gestione del sistema rifiuti in Sicilia, provvedimento che autorizza la riapertura delle discariche chiuse dalla mezzanotte per scadenza della proroga che era stata emanata una settimana fa dal governatore Rosario Crocetta. Le discariche in regola, quindi, da domani saranno riaperte. “Adesso si va verso la normalizzazione del sistema” dice l’assessore regionale all’Energia, Vania Contrafatto. Una notizia anticipata dal sottosegretario Davide Faraone: “L’ordinanza – ha detto – permetterà di precedere con il piano così come concordato nelle settimane scorse fra Roma e Regione”.
In realtà, però, nelle trattative tra Crocetta e il governo Renzi è spuntata una novità. Il governo di Palazzo d’Orleans, infatti, oltre alla dozzina di prescrizione date da Roma, si è impegnato anche ad aggiornare il Piano regionale dei rifiuti inserendo l’indicazione specifica sui termovalorizzatori. Non è ancora specificato se saranno due, come era emerso in un primo momento, o se saranno cinque impianti più piccoli come auspicato dall’esecutivo regionale.
Le discariche, tranne quella di Bellolampo, a Palermo, oggi hanno chiuso i cancelli. Creando enormi disagi alle ditte e ai Comuni. I camion in molti casi sono stati costretti a portare in giro i rifiuti per le strade della Sicilia. “Non è un’ordinanza per gestire l’emergenza – il commento di Crocetta – ma l’obiettivo è di mettere in piedi un nuovo sistema nel rispetto delle direttive comunitarie e quindi biostabilizzando i rifiuti”.
Chiusa infatti la discarica di Siculiana, della ditta “Catanzaro costruzioni”, che sarebbe – secondo il governo Crocetta – in ritardo nella costruzione degli impianti di trattamento meccanico-biologico. E adesso potrebbe anche essere requisita dalla Regione: lo prevede uno dei punti dell’ordinanza per le discariche che non hanno impianti di biostabilizzazione.
Oggi era rimasta chiusa anche la discarica Oikos di Motta S. Anastasia (Catania), e per Messina si è subito paventato il rischio di un’emergenza. L’allerta è scattata anche nel capoluogo etneo dove la notte scorsa i camion hanno trovato i cancelli chiusi e la raccolta è stata sospesa. Nessun problema a Palermo, dove Bellolampo, che giornalmente riceve circa 781 tonnellate di rifiuti, compresi quelli dell’isola di Ustica, è in funzione.
Adesso, come detto, l’accordo consente la riapertura delle discariche. Il provvedimento, oltre a prevedere l’incenerimento di 700 mila tonnellate di rifiuti all’anno con la realizzazione di termovalorizzatori nell’Isola, definisce un piano per far aumentare di sei punti percentuali in sei mesi la raccolta differenziata: un aumento del 3% entro fine agosto, un altro 3% entro novembre, intimando ai comuni di attivarsi subito, pena il commissariamento per quelli inadempienti. Monitoraggio rivolto in particolare alle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, dove stando ai dati dell’Ispra vengono prodotte in media ogni 657 mila tonnellate all’anno di spazzatura: 341 mila a Palermo, 205 mila a Catania e 111 mila a Messina, mentre le percentuali di differenziata si fermano al 8,3% nel capoluogo siciliano, all’9,3% in quello etneo e al 7,6% nella città dello Stretto.