PALERMO- Sulla scena della strage di Capaci spuntano un ex dirigente di polizia con la “faccia da mostro” e una donna legata alla struttura paramilitare segreta Gladio per ora indicata come la “segretaria Antonella”. La sua identificazione non è ancora certa mentre avrebbe un nome, Giovanni Aiello, l’ex poliziotto con il viso sfregiato soprannominato anche il “bruciato”. E per questo, scrive il Fatto quotidiano, è ora indagato dalla Dda di Caltanissetta che ha riaperto il fascicolo della strage di Capaci per individuare responsabilità oltre quelle di Cosa nostra. Sia Aiello che la donna sarebbero legati a settori della destra eversiva.
“Antonella”, secondo la ricostruzione del quotidiano, sarebbe stata addestrata in una struttura di Gladio in Sardegna. Questa parte dell’inchiesta ipotizza un coinvolgimento dei servizi segreti deviati nell’attentato al giudice Giovanni Falcone. Un impulso alle indagini sarebbe stato dato da Gianfranco Donadio, sostituto della Direzione nazionale antimafia, che ha approfondito la “presenza di elementi appartenenti ai servizi segreti, in particolare legati all’eversione di destra”, in alcuni passaggi investigativi sulle stragi del 1992 e del 1993. Le ipotesi investigative di Donadio, che attribuiscono a Giovanni Aiello collegamenti anche con il clan mafioso catanese dei Laudani, hanno provocato divisioni all’interno della Procura nazionale Antimafia. Aiello è stato accusato di avere passato all’esterno le informazioni contenute nelle sue relazioni.