Per Palermo e la Sicilia si apre un biennio importante. Da qualche settimana e per tutto il 2017, la città è Capitale italiana dei giovani e nel 2018 sarà Capitale italiana della cultura.
Una doppietta ed una continuità davvero uniche non ancora realizzate da nessun Comune italiano tra quelli che hanno concorso ai due titoli; una occasione che per 24 mesi consecutivi proietterà città e Sicilia su un palcoscenico di visibilità e centralità nazionale con appuntamenti e iniziative.
Per energia e capacità delle nuove generazioni e per patrimonio culturale (materiale e non) da mettere in campo, questa parte di Penisola ha davvero tanto da dire: sono terreni su cui la Sicilia gioca facile. Importanti saranno invece altri due elementi (entrambi nelle mani del livello territoriale): a) evitare che si tratti di due annualità vissute separatamente e distanti tra loro; b) non limitarsi alle mere celebrazioni d’occasione. Il vero obiettivo di fondo sarà quello di “vivere” insieme le due vittorie e fare in modo che 2017 e 2018 generino frutti ben oltre i due anni indicati, con progettualità e percorsi che valorizzino territorio e capitale umano siciliano. La capacità di Istituzioni, privati, associazioni e giovani di cogliere questa impostazione sarà la chiave di volta di ciò.
Ci sono inoltre tre aspetti che Palermo Capitale italiana dei giovani e cultura può declinare in una prospettiva di futuro, più e meglio di altre realtà: l’investimento sul capitale umano e sul talento; le politiche di inclusione e integrazione; il Mediterraneo nuovamente al centro della storia del mondo. Tre espressioni che potrebbero sembrare di circostanza ma che invece rappresentano oggi, su scala locale e su scala continentale, il crinale che sta differenziando comunità anche poco distanti tra loro determinandone differenze in positivo o negativo tra città. Palermo (e la Sicilia) ha in ciascuno di questi tre ambiti chance e direttrici da mettere in campo con un senso della gestione da realizzare dentro un senso della visione; su questi terreni il lavoro fatto dall’Agenzia Nazionale per i Giovani ha già dato prova di ciò: dati, cifre e risultati riguardanti la Sicilia ne danno testimonianza. Il programma “Erasmus+ Gioventù” gestito in Italia da Ang, è proprio uno strumento di risorse e politiche rivolto alle nuove generazioni e contribuisce alla crescita culturale degli under 30 sostenendoli nell’acquisizione di competenze utili all’impatto con il mondo del lavoro; come Palermo Capitale saprà fare buon uso anche di ciò, determinerà vittoria o sconfitta di questa scommessa collettiva.
Per Palermo e i 24 mesi all’altezza degli occhi, al di là delle risorse economiche e delle attività, molto, moltissimo dipenderà quindi dalla capacità di concretizzare i progetti presentati, dalla capacità di proposta che arriverà dal basso e dalla vision complessiva di chi ha la regia territoriale. Tutto ciò farà la differenza tra la semplice celebrazione e l’occasione che lascia segno e concretezza permettendo a Palermo e tutta la Sicilia di confermare quel che sono da millenni: un luogo unico al mondo.
*L’autore è Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani